Presidente del Consiglio e presidente ucraino si sono sentiti ieri sera
Conversazione telefonica nella notte tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ne danno notizia palazzo Chigi e lo stesso leader ucraino su Twitter. “Nel corso del colloquio Mario Draghi ha assicurato il costante sostegno dell’Italia all’Ucraina, anche con riferimento alla necessità di approvare il sesto pacchetto di sanzioni, all’esigenza di sbloccare i porti e al supporto per l’ingresso dell’Ucraina nella Unione Europea“, si legge nel comunicato della presidenza del Consiglio.
“Abbiamo parlato di cooperazione difensiva“, aggiunge Zelensky, che ha ringraziato per “il supporto incondizionato all’Ucraina nel percorso verso l’Unione europea“. Una posizione, quella italiana a favore dell’ingresso di Kiev nella Ue, più volte ribadita da Draghi.
Il presidente ucraino, nel suo discorso messaggio video notturno, ha ammesso che la situazione in Donbas è estremamente difficile. “Come nei giorni precedenti, l’esercito russo sta cercando di avanzare su Slovyansk e Severodonetsk“, ma, ha aggiunto Zelensky, “le forze armate ucraine stanno respingendo questa offensiva. Ogni giorno che i nostri difensori strappano a questi piani offensivi dell’Ucraina, impedendoli, è un contributo concreto a portare il grande giorno più vicino. Il giorno agognato che tutti attendiamo e per il quale tutti combattiamo. Il Giorno della Vittoria“.
Nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra, l’intelligence britannica si concentra sulle unità anticarro russe “Terminator“, che sarebbero state schierate in Donbas, in particolare nell’area di Severodonetsk, quella citata anche da Zelensky. Si tratta, sembra, di “massimo 10 unità“, che quindi “difficilmente avranno un impatto sulla campagna“. La loro presenza, tuttavia, suggerisce che nell’attacco è coinvolto il Raggruppamento Centrale delle Forze (CGF), “che è l’unica formazione che schiera questo veicolo. La CGF in precedenza aveva subito pesanti perdite pur non riuscendo a sfondare nella parte orientale di Kiev nella prima fase dell’invasione“.
Il presidente polacco Andrzej Duda è arrivato a Kiev, dove più tardi parlerà davanti al Parlamento ucraino. Si tratta del primo capo di Stato a tenere un discorso davanti ai rappresentanti di Kiev dall’inizio della guerra. Duda è già stato nella capitale ucraina il giorno prima dell’invasione e poi il 13 aprile.