Questa mattina il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto il discorso di apertura alla Riunione del Consiglio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). La ministeriale di quest’anno è presieduta dall’Italia, con la Norvegia e il Messico Vice Presidenti. I Ministri dibattono sul tema “Il futuro che vogliamo: politiche migliori per la prossima generazione e una transizione sostenibile“.
La ministeriale 2022 sarà aperta dal segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, dal nostro premier Draghi, dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dal presidente dell’Unione Africana, il presidente del Senegal, Macky Sall. In evidenza tutti temi su scala mondiale cruciali per l’economia in riferimento al protrarsi della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia. Per l’Italia saranno presenti tra gli altri, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e quello dell’Economia, Daniele Franco.
L’intervento del premier è cominciato con un doveroso, ma sentito, ringraziamento all’Ocse: “Vorrei ringraziare il Segretario Generale e tutto il personale dell’Ocse per l’eccellente lavoro svolto, in particolare nell’area della tassazione globale. L’accordo raggiunto lo scorso anno durante la Presidenza italiana del G20 è storico. Dobbiamo attuarlo rapidamente per rendere l’economia mondiale più equa, più forte e più inclusiva“.
“I nostri sforzi per prevenire una crisi alimentare devono partire dai porti ucraini del Mar Nero. Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali bloccati lì a causa del conflitto“. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio, che poi ha sottolineato gli sforzi di mediazione da parte delle Nazioni Unite definendole “un passo significativo“.
Per Draghi la priorità in questo momento è quella di offrire al presidente ucraino Zelensky, e di conseguenza a tutta la Nazione, la promessa che i porti non saranno attaccati, oltre al dovere di “continuare a sostenere i Paesi beneficiari, proprio come sta facendo l’Ue con il suo strumento per l’alimentazione e la resilienza“.
Il premier tributa anche un plauso al G7 e all’Ue che “hanno mostrato una notevole unità e solidarietà nel sostenere l’Ucraina e nel mettere pressione sulla Russia per riprendere i negoziati.” A tal proposito ricorda che l’Ue da sola ha approvato 6 pacchetti di sanzioni capaci di infliggere un duro colpo “agli oligarchi vicini al Cremlino e a settori chiave dell’economia russa“.
“Il Covid-19 ha messo in luce le fragilità dei nostri sistemi sanitari. Vogliamo stimolare gli investimenti e rendere il mondo più preparato per future pandemie” ha aggiunto Draghi. L’Ocse riunisce 38 Paesi e, secondo il suo statuto, mira a “promuovere sicurezza, pace, democrazia, stabilità e una crescita sostenibile“. I ministri discuteranno anche del rafforzamento della prevenzione delle pandemie, del commercio e della sostenibilità ambientale. .