Riceviamo da Vincenzo Butticè, Portavoce Fiepet Regione Lombardia e Presidente RI.UN, questo importante Comunicato in cui i ristoratori chiedono al Governo di affrontare non solo la questione ristori, ma e soprattutto la questione affitti, cedolare secca e del credito d’imposta, tematiche troppo importanti in questo momento di crisi del settore. Il comunicato e gli intenti della categoria per riemergere dal ‘baratro’ in cui il Covid 19 ha gettato i ristoratori italiani. Nei giorni scorsi avevamo già avuto modo di presentarvi Butticè grazie ad un’ intervista in esclusiva in cui ci spiegava le ragioni dei no all’iniziativa IOAPRO. Ecco il contenuto del comunicato:
Cedolare secca e rimodulazione contratti o prolungamento credito d’imposta direttamente in capo al locatore o immediatamente esigibile e cedibile a terzi
Prendere un bilancio di un’impresa ristorativa e leggerlo, una voce di costo che balza subito avanti ” beni di terzi” in questa voce sono annoverati gli affitti di beni immobili.
Obbligazioni assunte in un mondo che non esiste più.
Il sistema delle locazioni, a tutela di locatori e affittuari, necessita di un sostegno strutturale perchè in questo momento è impensabile creare condizioni atte a stimolare azioni e lungaggini giudiziarie, contenziosi.
Fare sistema e sostenere il sistema è una priorità della classe dirigente.
Le idee ci sono e le proposte anche, ovvio le risposte saranno “non si può fare” confermando il modus operandi che ha caratterizzato le policy del sistema ristorativo degli ultimi trent’anni.
L’insostenibilità del sistema di locazione è sotto gli occhi di tutti, i locatori hanno l’esigenza ed il diritto di ricevere le liquidità concordate e i ristoratori hanno il dovere di corrisponderle, ma il problema non risiede sulla volontà o sul diritto e dovere ma sulla possibilità di farlo in un sistema che è stato stravolto per l’avvento del ” cigno nero”.
L’assenza totale di policy a sostegno del sistema delle locazioni desta delle preoccupazioni forti e procura grandi tensioni tra i due attori, locatori e affittuari e il 66% della ristorazione italiana poggia l’impresa su contratti di affitti, su obbligazioni assunte in momenti dove il mercato era in forte espansione.
#andareoltre proiettati a traghettare questi momenti di crisi potrebbe significare “ salvare il bambino e buttare i panni sporchi” arroccarsi su condizioni contrattuali precovid potrebbe causare un’implosione forte per gli attori coinvolti creando le condizioni di una “Vittoria di Pirro” per i vittoriosi e una sconfitta epocale per i soccombenti.