La corte d’Appello di Brescia ha rigettato la richiesta di revisione del processo che ha condannato in via definitiva Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007. La decisione dei giudici bresciani è stata depositata in mattinata. “Confermo il rigetto”, sie è limitato ad affermare il presidente della corte d’Appello, Claudio Castelli.
«Gli elementi fattuali che si vorrebbero provare con le prove nuove non sono stati comunque ritenuti idonei a dimostrare, ove eventualmente accertati, che il condannato, attraverso il riesame di tutte le prove, debba essere prosciolto, permanendo la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi non toccati dalla prove nuove». Lo scrive la corte d’Appello di Brescia nelle motivazioni del rigetto della richiesta di revisione del processo.
Il delitto che per molto tempo ha riempito le pagine dei quotidiani e che è ancora oggi è impresso indelebilmente nella memoria collettiva è accaduto il 13 agosto del 2007 a Garlasco, nel Pavese. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini Chiara Poggi fu assassinata a colpi di un oggetto contundente mai identificato, probabilmente un martello o una mazzetta pesante, nella villetta di famiglia.
Secondo gli inquirenti è molto probabile che conoscesse l’identità dell’assassino, in quanto è stato fatto entrare in casa spontaneamente e nella circostanza la ragazza indossava un pigiama. Un altro importante prova che supporta questa tesi è rappresentata dal fatto che non furono rilevato alcun segno di effrazione all’interno dell’abitazione.
Le indagini si sono subito concentrate sul fidanzato Alberto Stasi, il primo a trovare il cadavere senza vita della donna e dare l’allarme al 118. Sia in primo che in secondo grado Stasi viene assolto dall’accusa di omicidio con rito abbreviato, mentre il 18 aprile 2013 la Corte di Cassazione annulla la sentenza di assoluzione. Infine il 12 dicembre 2015 la Corte Suprema di Cassazione lo riconobbe colpevole del delitto.
Norbert Ciuccariello