• 24 Dicembre 2024
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Dall’acqua di San Giovanni alla barca di San Pietro: le due tradizioni

Molte sono le antiche tradizioni che continuano a tramandarsi nel tempo e nel nostro Paese, specialmente nel nord e nel centro Italia, dal 23 al 29 giugno se ne celebrano un paio il cui scopo è quello di prevedere come andrà l’intero anno a venire: la barca di San Giovanni (si celebra nella notte tra il 23 ed il 24 giugno) e la barca di San Pietro (celebrata nella notta tra il 28 ed il 29 giugno). Si tratta di due rituali identici, ma che si svolgono in due notti differenti.

La tradizione della barca di San Giovanni è legata al Cristianesimo, che integrò nella propria liturgia questa festa pagana, associata anche al solstizio d’estate. In passato molti contadini eseguivano questo rituale per prevedere come sarebbe andato il raccolto.

In alcune regioni, però, questo rituale veniva e viene tuttora svolto la sera del 28 giugno, in attesa di San Pietro.

Secondo l’antica tradizione occorrono pochi oggetti per questi rituali: un contenitore di vetro o di plastica (purché ampio e trasparente) con al suo interno dell’acqua ed un albume d’uovo. Il tutto andrà poi collocato all’esterno, per l’intera notte, e al mattino seguente si potrà ammirare una struttura che ricorderà una barca o un veliero, creatosi all’interno dello stesso recipiente.

Si pensava che in quella magica notte, San Giovanni (o San Pietro, a seconda della notte in cui si svolgeva il rituale) passasse a soffiare dentro i recipienti, lasciando così il segno di una sua visita. E, a seconda di come si sarebbero formate le vele della barca, sarebbe stato possibile prevedere l’andamento dell’anno a venire.

Invece, per gli atei e gli scettici, gli esperti spiegano che alla base di queste tradizioni vi è anche una spiegazione scientifica del fenomeno: le vele vengono originate dalle variazioni di temperatura tra il giorno e la notte, tipiche del primo periodo estivo. Il freddo della notte fa variare la densità dell’albume dentro l’acqua e lo fa cadere sul fondo del contenitore. Il fondo del recipiente, a sua volta, a contatto con il calore immagazzinato dalla superficie durante il giorno, fa risalire le molecole d’acqua verso l’alto, creando così dei motivi con l’albume simili a delle vele dispiegate.

Infine, nelle prime ore del mattino, l’albume si riscalda nuovamente e sale verso l’alto, facendo così espandere le vele.

Oltre a queste barche vi è però anche un altro rito che si effettua nella notte tra il 23 ed il 24 giugno: la cosiddetta “acqua di San Giovanni”, che prevede dei fiori di campo in ammollo in acqua per l’intera notte, che verrà poi utilizzata l’indomani per lavarsi, come simbolo di buon auspicio.

San Giovanni
L’acqua di San Giovanni

La leggenda e la preparazione dell’acqua di San Giovanni

L’acqua di San Giovanni si prepara nella notte tra il 23 ed il 24 giugno e si dice che porti salute, amore, fortuna e prosperità. Il 23 giugno, la notte che precede la nascita di San Giovanni Battista, è considerata una notte magica, durante la quale si celebrano dei riti propiziatori e purificatori. Questa magia sarebbe legata al solstizio d’estate, che cade nel giorno più lungo dell’anno e segna l’inizio della bella stagione.

Secondo la leggenda, durante la notte di San Giovanni cade la rugiada degli Dei, capace di influenzare e donare una particolare forza a fiori e piante. Quindi quest’acqua si prepara per scongiurare le avversità grazie all’incredibile potenza di questi fiori e sarebbe in grado di proteggere i raccolti, allontanando malattie e calamità.

Per preparare l’acqua di San Giovanni, innanzitutto bisognerà raccogliere una misticanza di erbe e fiori e qui non esiste una vera e propria regola. In genere ci si lascia ispirare dal proprio istinto, scegliendo tra le specie che si hanno a disposizione nel territorio (di questo periodo molti raccolgono: lavanda, malva, artemisia, fiori di iperico, foglie di menta, salvia, rosmarino, papaveri, rose, camomilla).

È raccomandato rispettare la natura durante la raccolta, senza esagerare con le quantità e senza estirpare le piante alla radice. Dopo il tramonto, il raccolto andrà messo in un recipiente pieno d’acqua e lasciato all’esterno per l’intera notte, in modo che questo possa assorbire la rugiada del mattino e acquistare così proprietà magiche e benefiche.

La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni potrà essere utilizzata per lavarsi, una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione.

San Giovanni
Da sx la barca di San Giovanni e la barca di San Pietro

Le barche di San Giovanni e di San Pietro

La preparazione di queste due barche è molto semplice. La sera del 23 giugno si prende una capiente caraffa di vetro o di plastica, purché trasparente, la si riempie per tre quarti d’acqua e si lascia cadere delicatamente al suo interno un albume d’uovo.

Questo recipiente dovrà poi essere appoggiato all’esterno (sul balcone, sul terrazzo o sul giardino) e lo si lascerà riposare per l’intera notte. Il mattino seguente lo si andrà a ritirare, meglio ancora se verso l’alba.

Nell’acqua si sarà formata una sorta di barca o veliero ed in base alla forma delle vele ed al loro dispiegamento si potrà capire se sarà un anno ricco di novità e di prosperità o meno.

Si dice che più le vele della barca sono ampie e dispiegate e migliore sarà l’anno a venire. Vi sono però dei casi in cui la barca non si forma, in quel caso o si ritenta la barca di San Pietro, quindi la sera del 28 giugno con esito al mattino seguente, oppure si dovrà aspettare l’anno successivo per poter ripetere il rituale.

Conclusioni

Fare la barca di San Giovanni o quella di San Pietro sono antiche usanze che continuano ancor oggi nel nostro Paese, così come l’acqua di San Giovanni.

Nel caso delle barche, tutto consiste nel prendere una caraffa trasparente, riempirla d’acqua e farvi colare al suo interno un albume d’uovo, lasciandola riposare per tutta la notte all’esterno.

La mattina seguente, il 24 giugno per quella di San Giovanni o il 29 giugno per quella di San Pietro, si potrà vedere se all’interno della caraffa si sarà creata una struttura simile ad una barca o ad un veliero ed in base a come si saranno formate le vele si potrà prevedere se l’anno a venire sarà positivo o negativo.

Si tratta di antichi rituali che, in genere, facevano i contadini per sapere come sarebbe stato il raccolto agricolo.

Mentre nel caso dell’acqua di San Giovanni, questa viene preparata la sera del 23 giugno e prevede di mettere in ammollo dei fiori di campo per l’intera notte. L’acqua verrà poi utilizzata il giorno seguente per lavarsi, come simbolo di buon auspicio.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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