• 23 Novembre 2024
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Da Norma a Marilyn la vita dell’indimenticabile diva hollywoodiana

La vita della bionda più famosa di Hollywood non è stata facile già dalla nascita. Norma Jeane Mortenson, così chiamata dalla madre, una donna con problemi mentali, in omaggio alle sue attrici preferite, nasce il 1° giugno del 1926 a Los Angeles in California. Senza padre, quella che poi diventerà la diva Marilyn Monroe, vive in orfanotrofi, oppure affidata ad alcune famiglie, fino ad arrivare a casa della migliore amica della madre – a cui nel frattempo era stata diagnosticata la schizofrenia -, Grace McKee, che diventa suo tutore legale. La donna, archivista di pellicole alla Columbia Pictures, suscita in Marilyn la passione per il cinema, oltre a prendersi cura degli studi della giovane, iscrivendola al liceo.

Marilyn Monroe

All’età di 16 anni, forse sentendo la mancanza di un affetto maschile, Marilyn si sposa, ma gli anni di matrimonio, in cui nel frattempo posa per un fotografo, durano poco, e quella fine sarà in realtà l’inizio della futura carriera, cominciata con un contratto della Fox. I cambiamenti nella sua vita iniziano dai capelli, proseguendo col nome: da mora diventa bionda, e da Norma, scoperta sul posto di lavoro in un’industria aeronautica produttrice di paracaduti dal fotografo David Conover, a Marilyn Monroe. Brevi apparizioni la fanno presto dimenticare, ma con i film “Una notte sui tetti” e “Giungla d’asfalto” inizia la sua ascesa, burrascosa sia per aver posato nuda sula rivista “Playboy”, sia per un tentativo di suicidio.

Marilyn Monroe

Il 1953 è l’inizio del mito della femme fatale con “Niagara”, per proseguire poi con “Gli uomini preferiscono le bionde”, “Come sposare un milionario”, “La magnifica preda”, e l’indimenticabile “Quando la moglie è in vacanza”, in cui la scena del vestito bianco sollevato dal vento della metropolitana rimarrà nella storia. Marilyn recita, canta, balla, si sposa con il campione di baseball Joe Di Maggio, divorzia, si risposa, e produce anche il film “Il principe e la Ballerina”, stroncato dalla critica. L’attrice passa la sua esistenza tra alti e bassi, che la inducono a diventare dipendente dai farmaci, a rifugiarsi in pensieri e poesie rimaste sue testimonianze scritte, e a vivere la depressione.

Marilyn Monroe

“A qualcuno piace caldo” le fa vincere il Golden Globe, diventa l’amante del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, poi ha una relazione con il fratello Robert Kennedy, ma presto la sua vita precipita. Il 5 agosto del 1962 muore, lasciando la sua scomparsa uno dei misteri di Hollywood, poiché, le circostanze – sarà trovata nuda e con la cornetta del telefono in mano nella sua camera da letto – porteranno il medico a parlare di suicidio per un’overdose di barbiturici, forse per la sua sofferta solitudine e mancanza d’amore, ma la ricostruzione degli eventi farà emergere molti punti interrogativi.

Marilyn Monroe

Sembra che nel testamento di Marilyn, redatto a scopo preventivo, l’attrice lasciò il suo patrimonio alla scuola di recitazione di Lee Strasberg, alla sua psicoanalista, e per le cure alla madre malata. Sepolta al Westwood Memorial Park di Los Angeles, ha continuato a vivere nelle pagine di diversi scritti, in cui emerge la fragilità di una donna che si sentiva sola. Nel 2010 è uscito “Frammenti”, l’inedito diario con poesie e commenti, pubblicato da Straus and Giroux.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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