Sospeso dal 10 dicembre, “fino a nuovo avviso” il traffico ferroviario internazionale tra Italia e Svizzera. Lo comunica la società elvetica Ffs (Ferrovie Federali Svizzere). “La misura – informa Ffs – è momentaneamente limitata a soli tre giorni in attesa di chiarimenti e indicazioni relativi alla corretta applicazione del Dpcm da parte delle autorità italiane.
Il traffico ferroviario in territorio svizzero non subirà riduzioni, ad eccezione della soppressione dei servizi notturni pigiama Tilo già in vigore”, I treni delle Ffs/Tilo circolano quindi fino al confine. I treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola continuano a circolare. Sospesa l’offerta dei treni EuroCity tra la Svizzera e l’Italia. Un problema anche per i lavoratori frontalieri che usano il treno per recarsi al lavoro.
La Cigl Frontalieri in una nota ha definito “grave” la decisione delle Ferrovie Federali Svizzere di bloccare i treni transnazionali da e per la Svizzera a partire da giovedì 10 dicembre per un tempo non meglio precisato.
“Il provvedimento – recita il comunicato – che riguarda tanto il traffico a lunga percorrenza quanto il TILO (Treno Regionali Ticino Lombardia) che, sulla base di quanto comunicato dalle ferrovie svizzere, rappresenterebbe la risposta alle misure di sicurezza previste in Italia dal Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, provvedimenti che le FFS ritengono di non poter soddisfare, metterà a dura prova le condizioni di migliaia tra i nostri lavoratori frontalieri che quotidianamente ne fanno uso.”
Secondo il sindacato l’inaspettata decisione toccherà oltre 5mila dei 70mila lavoratori frontalieri del Ticino che, nella migliore delle ipotesi, saranno costretti ad utilizzare il mezzo privato per recarsi a lavoro, creando ulteriori problemi al traffico nelle reti viarie di collegamento già di norma congestionate con buona pace dei tempi di percorrenza e dell’ambiente.
Norbert Ciuccariello