PESCASSEROLI. Un cucciolo di orso bruno marsicano, trovato solo lungo una strada all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si è ricongiunto alla madre grazie ad una operazione dei tecnici del Servizio Scientifico e di Sorveglianza del Parco. Durante la settimana di Ferragosto era stata segnalata la presenza di un cucciolo di orso bruno marsicano a bordo strada, da solo. In accordo con l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA) e il Ministero dell’Ambiente si è stabilito di mettere in campo tutte le azioni necessarie per favorire il ricongiungimento del cucciolo con la madre. Nella stessa area i tecnici del Parco hanno verificato la presenza di due nuclei familiari. Il 15 agosto il cucciolo è stato catturato meccanicamente senza anestesia per ridurre al minimo le manipolazioni, e rilasciato in quota, nell’area di presenza delle femmine. Il 17 agosto si è avuta la certezza che il cucciolo si fosse ricongiunto ad una femmina con due piccoli.
“L’intervento sul cucciolo di orso realizzato il 15 agosto scorso, ha permesso, grazie allo straordinario impegno dei tecnici del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, di ricongiungere l’orsetto alla madre e rappresenta un’ottima notizia per questa popolazione fortemente minacciata. Il Parco ha agito in costante contatto con ISPRA e il Ministero dell’Ambiente – ha dichiarato Piero Genovesi – Responsabile “Servizio per il Coordinamento della Fauna Selvatica” di ISPRA, e il protocollo di intervento è stato definito in collaborazione con gli esperti di ISPRA, riducendo al minimo i contatti degli operatori con il cucciolo per prevenire l’insorgere di comportamenti di confidenza con l’uomo che rappresentano un forte rischio per il successo delle operazioni di recupero di questi animali. Si è inoltre riusciti ad evitare l’anestesia e la marcatura del piccolo, minimizzando così ogni possibile stress”. “Questa storia a lieto fine, diversamente dall’altra – dichiara il Vicepresidente del Parco Augusto Barile – ci offre uno spunto per ragionare sulla necessità di rispettare le regole e le indicazioni dell’Ente Parco. La chiusura temporanea di alcuni sentieri che attraversano i ramneti cosi come il divieto di abbandonare i tracciati ufficiali hanno proprio lo scopo di garantire la tranquillità degli orsi in questa fase critica del ciclo vitale. La conservazione dell’orso dipende da ciascuno di noi”.
Norbert Ciuccariello