ROMA. Altro balenottero spiaggiato, questa volta si tratta di un capodoglio. Un cucciolo di capodoglio è stato infatti trovato spiaggiato, senza vita sulla costa di Ostia, nella zona sud. L’esemplare, femmina, in avanzato stato di decomposizione, a quanto si è appreso, è lungo circa cinque metri e si trova adagiato sulla battigia, sferzato dalle onde, nella zona del Lido Il Gabbiano. Sul posto, dopo aver ricevuto una segnalazione, si sono recati subito la Capitaneria di Porto ed i ricercatori della Oceanomare Delphis Onlus che, da tempo, si occupano di un progetto per lo studio e la salvaguardia dei delfini nel mare di Roma.
Compito ora è quello di mettere in zona di sicurezza la carcassa, ad evitare che le onde possano trascinarla via, e consentire domani al personale dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana di procedere all’autopsia. Negli ultimi decenni, gli spiaggiamenti di massa dei cetacei hanno attirato una crescente attenzione da parte dei media: la preoccupazione pubblica circa il ruolo delle attività umane e dei loro effetti sulla conservazione di questi mammiferi, con particolare attenzione a quelli relativi alle fonti sonore antropogeniche, è cresciuta notevolmente. In particolare, l’uso dei sonar militari è stato associato a cambiamenti sia comportamentali che patologici in questi animali, così come è stato supposto per attività di indagini sismiche come l’airgun. Inoltre, uno studio condotto da Madsen e colleghi ha suggerito che il disturbo acustico, causato dalla presenza di turbine eoliche nell’ambiente subacqueo, potrebbe influenzare il comportamento dei mammiferi marini, analogamente al sonar navale.
Tuttavia, gli spiaggiamenti di massa non derivano esclusivamente da attività antropiche. Sono diversi i fattori naturali che possono essere considerati ugualmente responsabili di eventi simili, tra cui anomalie del campo geomagnetico terrestre dovuto all’attività solare, o gli effetti dei cicli lunari, fattori meteorologici e oceanografici, variazioni di temperatura relative al bacino che possono influenzare la distribuzione delle prede. Inoltre, particolari caratteristiche geografiche e fisiche delle coste potrebbero influenzare la riflessione acustica e compromettere l’orientamento e la percezione dei cetacei: questi fattori possono influenzare gli spiaggiamenti di massa e, quindi, spiegare la concentrazione di tali eventi in aree specifiche. Per quanto riguarda il cucciolo di capodoglio si dovranno ora chiarire le cause della morte e di conseguenza dello spiaggiamento. Si tratta, dal 24 dicembre scorso, di un nuovo caso di spiaggiamento di Capodogli sulla costa tirrenica, il secondo sulla costa laziale, dopo Ponza. Una situazione davvero allarmante.
Norbert Ciuccariello