Andrea Crisanti direttore di microbiologia all'Universita di Padova esprime i suoi dubbi in merito all'immunità di gregge
Uno dei virologi più loquaci nel corso di questa pandemia, Andrea Crisanti, fa sentire di nuovo la sua voce. Con lo scarso ottimismo che lo contraddistingue commenta ai microfoni di News24.it la situazione di questi giorni. “I problemi da affrontare il prossimo inverno sono tre e riguardano: la percentuale dei vaccinati, la durata della vaccinazione e la presenza di varianti resistenti al vaccino. Tutto dipenderà dalle misure che saremo in grado di mettere in campo per fronteggiare la situazione. Alcune possono ancora essere attuate, altre un po’ meno” afferma il virologo.
Secondo Crisanti l’immunità di gregge non si raggiungerà mai a causa delle tante varianti che il virus presenta. Per quanto riguarda la durata della vaccinazione, abbiamo a disposizione lo studio di Israele che dice che la protezione dura 8-9 mesi.
In merito alla terza dose Crisanti non si pronuncia perchè è in aspettativa sui dati che arriveranno da Israele, ma è sicuro che si dovrà nuovamente proteggere tutte le persone fragili e a quelle che si sono vaccinate all’inizio del 2021.
Poi, parlando della vaccinazione dei giovani sotto i 18 anni, sottolinea: “Più persone si vaccinano, meglio è. Per quanto riguarda i ragazzi, il rapporto costi-benefici è molto limitato, ma ciononostante fanno bene a vaccinarsi per dare un contributo a livello sociale e compiere un atto di generosità nei confronti della collettività“.
Crisanti commenta poi i dati sui contagi di Ferragosto. “Quello che sta accadendo è abbastanza semplice: gli strumenti di contatto sono insufficienti, così il virus si sta diffondendo. Se siamo in questa situazione è perché abbiamo fallito nella gestione della pandemia e insieme a noi ci sono molti altri Paesi europei e anche gli Usa“.