Creme solari al bando perché nemiche del mare. Questo l’allarme dei ricercatori spagnoli dell’Università di Cantabria, che in laboratorio hanno usato l’acqua del Mediterraneo per riprodurre gli effetti provocati da una folla di bagnanti in un giorno di vacanza estiva. Le creme a contatto con l’acqua, e dopo l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, rilasciano tracce di metalli e nutrienti inorganici, probabilmente nocivi per l’ecosistema. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Environmental Science & Technology”. Si è trattato di un esperimento iniziato versando una delle tante creme con biossido di titanio in un campione di acqua marina, per osservare le goccioline della lozione rilasciare i loro componenti. Alluminio, silice, e fosforo sono stati i più dispersi, sia in condizioni di luce sia di buio, pari all’effetto della crema solare esposta al sole, o appena spalmata sulla pelle. Si è scoperto, quindi, che all’interno delle acque costiere si potrebbe registrare un aumento del 4% dei livelli di alluminio, oltre a un’impennata del 20% di titanio.
Le creme solari ecologiche e biologiche non dovrebbero utilizzare prodotti dannosi per l’ambiente e per la salute umana perché privi di filtri chimici, conservanti, siliconi, e profumi sintetici. La notizia del maggio scorso della “Food and Drug Administration”, l’Agenzia statunitense per gli alimenti e i medicinali, è che gli agenti chimici presenti in queste creme entrano in contatto con la pelle, proseguendo il loro percorso all’interno del corpo: «Potrebbe non esserci nulla, e sarebbe grandioso, ma il problema è che semplicemente non lo sappiamo», affermava Kanade Shinkai, un dermatologo della University California San Francisco e redattore capo della Jama Dermatology, rivista medica dell’American Medical Association. Si attendono ancora risultati, anche se Theresa Michele, direttore della divisione Fda dei farmaci non soggetti a prescrizione medica, dichiarava: «Tutti hanno sempre pensato che, poiché sono destinati a lavorare sulla superficie della pelle, non verranno assorbiti, ma succederà». Detto, fatto. Il team della Michele ha infatti scoperto che poche ore dopo l’applicazione della crema i prodotti chimici fotoprotettivi s’instillano nel flusso sanguigno, raggiungendo concentrazioni superiori alla soglia di tossicologia della Fda.
Simona Cocola