Il picco dei contagi dovrebbe essere raggiunto tra una settimana circa, mentre pensare giù da oggi alle festività di Natale sarebbe sbagliato perché mancano ancora 40 giorni e non rappresenta una priorità per il Paese. La precedenza va data all’analisi dei dati medici come ad esempio l’indice Rt (indice di trasmissibilità del virus), il numero di pazienti in terapia intensiva e la curva dei contagi. Questa è in sintesi l’opinione del ministro della Salute, Roberto Speranza , che ha espresso in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Stampa‘.
“Resto molto prudente, ma i nostri esperti del Comitato tecnico scientifico ci dicono che la curva dei contagi si va stabilizzando. È ancora presto per dirlo, ma ci sono valide ragioni per credere che le ultime misure comincino a dare qualche risultato”. Il ministro ha poi avvertito che “i prossimi 7-10 giorni saranno decisivi” per capire l’evoluzione dell’epidemia sul territorio e se le misure differenziate adottate di regione in regione hanno dato i frutti sperati.
Mentre per quanto riguarda il vaccino Speranza ha affermato che arriverà indicativamente tra al terza e la quarta settimana di gennaio, ma all’inizio solo in una quota minima “avremo a disposizione dosi per 1,7 milioni di persone”, che nella fattispecie saranno messe a disposizione del personale medico-sanitario e Rsa. Mentre per le vaccinazioni di massa bisognerà attendere il secondo semestre del 2021.
Il ministro ha poi voluto mettere in chiaro la situazione in vista delle festività natalizie: “Capisco che le Feste siano un momento importante, per tutti gli italiani. E vedo che molti, anche nel governo, si esercitano sul tema. Ma diciamolo con chiarezza: a Natale mancano quaranta giorni, che sul piano epidemiologico sono un tempo molto lungo”.
La priorità per Speranza è osservare con attenzione ciò che accadrà nel breve termine, analizzare la curva dei contagi tra una settimana e tenere d’occhi i dati relativi alle terapie intensive, all’indice Rt, senza dimenticare i problemi relativi alle altre aree mediche al di fuori del Coronavirus. “È su questo che ci giochiamo tutto, – conclude Speranza – non sul cenone del 24 dicembre, con o senza i nonni o i parenti di primo grado. Questa, per me, è davvero una discussione lunare. Per questo chiedo a tutti gli italiani di tenere i piedi ben piantati per terra”.
Carlo Saccomando