Se da un lato il governo, con il premier Giuseppe Conte in prima linea, ha ribadito in numerose occasioni la forte volontà di evitare un lockdown totale in tutto il Paese, la comunità scientifica ci va con i piedi di piombo e non esclude la possibilità di misure più restrittive nel caso in cui la curva epidemiologica dovesse subire un netto peggioramento.
Sul tema è intervenuto Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, che intervistato dalla trasmissione ‘Buongiorno‘ su Sky TG24 ha affermato: “Il rischio di un lockdown generale non è scongiurato, in molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile. Va arrestato il peggioramento e invertire la curva. Solo quando ciò avverrà potremo trarre delle conclusioni, ma tutti stiamo cercando di evitare il lockdown nazionale”
Secondo Ricciardi l’Italia sta affrontando l’epidemia nel modo giusto, ma occorre aspettare ancora una decina di giorni, grazie ai quali si raggiungeranno le fatidiche due settimane, per valutare se le misure introdotte dall’ultimo Dpcm hanno dato i frutti sperati o meno.
Il docente di Igiene all’università Cattolica di Milano esorta le Regioni, e di conseguenza i governatori, a fornire dati esatti in riferimento ai numeri dell’emergenza Covid: “È un obbligo morale e tecnico delle regioni dare dati tempestivi e di grande qualità. Soltanto così prenderemo decisioni proporzionate e adeguate alla situazione delle regioni.” anche se poi ha precisato che non crede ci sia stata malafede nella comunicazione di tali dati, anche perché in quel caso si profilerebbe l’ipotesi di reato.
Sull’ipotesi che alcune Regioni possano subire variazioni trasformandosi da zona gialla a zona arancione o addirittura rossa Ricciardi ha le idee chiare: “La decisione dipende dalla cabina di regia, ma sono sicuro che alcune aree metropolitane di regioni in zona gialla sono già per me zona rossa.” E porta come esempio lampante quello della pressione che in questo momento molti ospedali e pronto soccorso stanno vivendo: ” In certi casi sono totalmente intasati che non riusciamo a curare né i pazienti Covid né i pazienti non Covid”.
Mentre sulla situazione di Napoli, di cui molto si è parlato negli ultimi giorni, il consulente del ministro Roberto Speranza afferma che se la decisione fosse dipesa dalla sua volontà avrebbe stabilito il lockdown già 2 o 3 settimane fa, in maniera tale da evitare gli assembramenti documentati sui media e su internet, senza dimenticare che le immagini dei pazienti assistiti nelle loro macchine con l’ossigeno non possono che essere definiti “scene da guerra”.
Ricciardi ha poi rassicurato tutti sul piano di distribuzione del vaccino anti-Covid: ” Stiamo lavorando e siamo perfettamente in tempo. C’è una squadra coordinata dal dottor Giovanni Rezza, che è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, per elaborare il piano più adatto alla nostra realtà”. L’unico problema emerso è il piano dovrà essere preso di comune accordo con le regioni, il che creerà inevitabilmente qualche rallentamento.
Infine Ricciardi lancia un monito in vista delle imminenti festività di fine anno: “Sarà un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa. Non saranno possibili cenoni aperti ed assembramenti, cioè vicino a persone che non si conoscono. Sarà un Natale con i propri cari, con un cenone con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria”.
Carlo Saccomando