Sale la preoccupazione per la diffusione della variante Delta nel nostro Paese. Se ci sarà una revisione dei parametri rischiano di tornare in giallo Sicilia, Campania, Marche e Abruzzo.
Dopo mesi in constante discesa torna a risalire il numero dei contagi in Italia: in ben 19 regioni su 21 si è registrato un aumento dei nuovi positivi e dei ricoveri, oltre a un incremento del tasso di positività. Tra le cause scatenanti di questo aumento spicca la variante Delta: alcune regioni sarebbero pronte a dibattere su una possibile revisione dei parametri che stabiliscono i profili di rischio e la colorazione da assegnare ai territori.
Attualmente sarebbero quattro le regioni che sulla base dei numeri pervenuti al ministero della Salute rischiano di passare dalla zona bianca a quella gialla: Marche, Abruzzo, Campania e Sicilia. Una situazione che preoccupa e non poco i governatori visto e considerato che l’attuazione di misure più rigide potrebbe mettere nuovamente in ginocchio l’economia, soprattutto in un periodo molto florido come quello delle vacanze estive.
Tra le ipotesi di revisione dei parametri gli esperti del Cts stanno riflettendo sull’ipotesi di aumentare la soglia minima di tamponi da effettuare ogni 100mila abitanti oppure dare maggior peso, nell’ambito del monitoraggio settimanale, al Rt ospedaliero (il tasso occupazione dei posti letto) rispetto all’indice Rt (indice di trasmissibilità del Covid).
Analizzando gli ultimi dati i nuovi casi positivi registrati ieri sono stati 888, che come era prevedibile sono il calo rispetto alle 24 ore precedenti (1391 positivi) per via della flessione che si riscontra come di consueto ogni domenica. Il tasso di positività nelle ultime 24 ore è balzato dallo 0.97% all’1,21%, calcolando il rapporto fra i nuovi casi e il totale dei test; calcolando invece il rapporto fra i casi e i soli test molecolari il tasso supera il 2%. Infine i decessi sono aumentati da 7 a 13 in un giorno e si registra un incremento di 15 unità anche i ricoveri nei reparti ordinari
Osservando il trend degli ultimi 30 giorni era dal 19 giugno che non venivano superati i mille nuovi contagi giornalieri, soglia che è stata superata lo scorso 7 luglio (1010 nuovi casi di positività) e che tra l’8 e il 13 luglio si è attestata intorno ad una media di oltre 1390 casi di positività giornalieri. E pensare che nella precedente settimana la media si era attestata intorno ai 764 nuovi casi giornalieri, ovvero quasi la metà rispetto a quanto riscontrato negli ultimi quattro giorni della scorsa settimana (domenica esclusa).
Fra le regioni che hanno evidenziato un maggiore incremento giornaliero dei casi spicca il Lazio (172), seguito da Sicilia (150), Emilia Romagna (118), Lombardia (95), Veneto (76) ,Campania (69), Toscana (66) e Sardegna (51); mentre nelle altre regioni l’incremento è stato inferiore a 20 casi.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha cercato di smorzare le preoccupazioni affermando che una risalita dei contagi era prevista ed è in corso, ma con numeri più bassi del passato. Tuttavia non esclude, se necessario, il ritorno all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. “Come abbiamo sempre fatto ci affideremo alla nostra squadra di tecnici che continueranno a fare questo lavoro di verifica, vediamo passo dopo passo come le cose vanno avanti“, spiega Speranza, sottolineando ancora che “la vera arma per chiudere questa stagione è la campagna di vaccinazione, su cui bisogna insistere“.
Per il sottosegretario Pierpaolo Sileri non c’è all’orizzonte il rischio di una revisione dei parametri, dato che “l’attuale sistema ci ha permesso di arrivare alla riaperture in sicurezza“.