La situazione nelle strutture sanitarie del Piemonte è al collasso: le terapie intensive sono tornate ad essere intasate e occorrerà trovare soluzioni alternative per garantire la sicurezza di pazienti e medici.
A denunciarlo il segretario Cimo del Piemonte, Sebastiano Cavalli, anch’egli ricoverato sotto osservazione all’ospedale di Verduno: “Avevamo chiesto sin da giugno, – denuncia Cavalli – in vista di una possibile nuova ondata del contagio, di prevedere un adeguato piano di gestione della pandemia, riorganizzando le strutture sanitarie piemontesi, cercando di aumentare il numero di medici e infermieri, rivedendo la gestione del triage. Nulla di tutto questo è stato fatto e oggi ci ritroviamo a vivere una situazione ospedaliera drammatica, quasi fuori controllo”.
“È veramente inammissibile perché poi a farne le spese sono sempre solo il personale sanitario e i cittadini”, aggiunge il segretario del sindacato dei medici piemontesi.
“Siamo preoccupati – aggiunge Cavalli – il personale sanitario è già in forte stress, turni massacranti e soprattutto il numero di contagiati e ricoverati che continua a crescere. Ora serve lavorare tutti insieme e in modo rapido, anche perché oltre ai malati Covid ci sono persone afflitte da altre patologie gravi che hanno tutto il diritto di essere curate con la stessa urgenza”.