Quella che si profila oggi è una giornata cruciale per il governo, in particolar modo per quanto concerne la riformulazione delle capienze in musei, teatri, cinema, sale da concerti, stadi e palazzetti dello sport. Mentre c’è un settore che potrebbe ripartire dopo oltre un anno di stop forzato, quello delle discoteche. Anche se l’ipotesi di imporre all’interno dei locali da ballo una capienza massima del 35% al chiuso e del 50% all’aperto fa indignare i gestori, che si dicono pronti a scendere in piazza per protestare.
Naturalmente per accedere a questi luoghi di intrattenimento vige sempre la regola di presentare il Green Pass in corso di validità, presentare un certificato che attesti la guarigione dall’infezione o la negatività a un tampone nelle 48 ore precedenti.
Il Consiglio dei ministri discuterà il pacchetto di misure, valido solo per le attività in zona bianca, delineato nelle ultime riunioni degli esperti del Comitato tecnico scientifico e che ha come principio di fondo quello della gradualità delle riaperture. Un concetto ribadito in più occasioni dallo stesso Mario Draghi.
La situazione più calda riguarda la riapertura delle discoteche, tema sul quale non c’è ancora un accordo totale tra tutte i partiti di maggioranza. In particolare la Lega ha presentato seri dubbi sulle capienze suggerite dal Cts e su una serie di norme da applicare all’interno dei locali notturni che, secondo il partito guidato da Matteo Salvini, finirebbero per penalizzare ancora di più questa categoria già ampiamente martoriata. Anche Forza Italia e M5s nutrono forti dubbi sulla nuova disposizione e sorprendentemente i pentastellati spingono per erogare ristori adeguati e immediati nel caso in cui i limiti imposti siano quelli prospettati dagli esperti del Cts.
Molto più cauto il parere del ministro della Salute, Roberto Speranza, che a proposito delle capienze e delle norme imposte alle discoteche sottolinea l’importanza fondamentale del ‘diritto alla salute‘ e predica ‘gradualità‘ perchè fino a qualche mese fa il numero di limitazioni erano enormi mentre oggi, grazie agli sforzi messi in campo dal del Governo, la situazione è cambiata in meglio.
“Penso che il Comitato tecnico scientifico vada ascoltato sempre con grandissima attenzione. – ha dichiarato Speranza a margine del congresso della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in corso a Villasimius (Cagliari). – In questi mesi le indicazioni che ci ha dato sono state preziose. Ma è chiaro che c’è un dibattito a livello di Cdm che ha tutta la possibilità e l’autonomia di valutare“.
Le regole che potrebbero essere introdotte sono l’utilizzo obbligatorio dei bicchieri monouso, l’installazione impianti di aerazione senza riciclo di aria, un meccanismo di registrazione dei clienti che consenta un eventuale tracciamento dei presenti e l’obbligo di indossare la mascherina all’interno del locale tranne quando si balla. Inoltre all’interno del conteggio valido per la capienza massima consentita sarebbe compreso anche il personale dipendente.
Contesto decisamente più roseo per quanto riguarda gli eventi sportivi: il Cts ha suggerito di procedere ad un allargamento della capienza fino ad un massimo del 75% per gli stadi all’aperto e fino ad un massimo del 50% per gli impianti al chiuso. Capienza che “deve essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte, al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone“. L’accesso sarà consentito solo dopo aver esibito il Green pass e sarà sempre obbligatorio l’uso della mascherina.
Per cinema, teatri e sale da concerto l’indicazione è per una capienza massima dell’80% al chiuso e del 100% all’aperto, sempre con certificato verde e mascherina. Nessuna limitazione invece per i musei, dove però deve essere garantita “l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase, con l’eccezione dei nuclei conviventi“. Anche i musei potrebbero passare da una capienza massima limitata al 100% di presenze, una possibilità che trova il consenso del ministro della Cultura Dario Franceschini.