Nell’ultima settimana si è registrato un aumento dell’indice Rt, dell’incidenza e dei ricoveri. È quanto afferma il report sul Covid-19 della Cabina di regia Iss-Ministero della Salute. Nel dettaglio i dati affermano che nel periodo compreso tra il 14 e il 27 settembre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 0,98-1,52), in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era stato pari a 1, e sopra al valore della soglia epidemica. In aumento anche l’Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero pari a 1,28 contro il valore precedente di 0,95 al 20 settembre
Balzo dell’incidenza settimanale a livello nazionale che raggiunge quota 441 casi ogni 100.000 abitanti (23/09/2022 -29/09/2022) contro i 325 ogni 100.000 abitanti della scorsa settimana (30/09/2022 – 06/10/2022).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati di Covid sale al 1,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 ottobre) rispetto al 1,4% (rilevazione al 29 settembre). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 8,2% (dato al 06 ottobre) rispetto al 6,0% del 22 settembre.
L’Iss spiega che la percentuale dei casi Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (12%, contro l’11% di 7 giorni fa). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (53% contro 54%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% come la settimana scorsa).
Secondo il monitoraggio sono sette le Regioni e Province Autonome classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza (erano cinque nel monitoraggio della settimana scorsa). Le restanti 14 sono a rischio moderato. Tutte le Regioni riportano almeno una allerta di resilienza (contro le 14 della settimana scorsa).
Questa settimana in 4 Regioni (rispetto alle 3 della scorsa settimana) l’occupazione dei reparti di area medica da parte di pazienti Covid supera la soglia di allerta fissata al 15%. Si tratta di Provincia autonoma di Bolzano (24,6%), Umbria (21,6%), Friuli Venezia Giulia (16,9%), Valle d’Aosta (16,4%) rispetto alla media nazione all’8,2%.