Per la terza settimana consecutiva si registra una netta flessione dei nuovi casi di Covid e finalmente per la prima settimana cominciano a diminuire anche i decessi. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe che ha analizzato i dati relativi alla settimana dal 9 al 15 febbraio. Rispetto alla settimana precedente sono stati circa 440mila i nuovi contagi (439.707 contro 649.345), con una riduzione percentuale del 32,3% e una media mobile a 7 giorni che scende da 87.384 casi del 9 febbraio a 62.815 il 15 febbraio (-28,1%) .
Secondo il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, il crollo dei nuovi casi è imputabile sia “al netto calo dei tamponi“, pari al -27,8% nello stesso arco di tempo, sia “alla ridotta circolazione virale che rimane ancora elevata, come documenta la stabilità del tasso di positività dei tamponi“. In particolare, i tamponi rapidi si sono ridotti del 30,9% (-1.374.828) e quelli molecolari del 16,7% (-206.759) (figura 5). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari si riduce (dal 16,7% al 12,4%), mentre per gli antigenici rapidi rimane stabile (dal 9,9% al 10,1%).
I decessi sono invece diminuiti del 16,2%: in totale sono stati registrati 2.172 morti a causa del Covid negli ultimi 7 giorni (di cui 184 riferiti a periodi precedenti), con una media di 310 al giorno rispetto ai 370 della settimana precedente. Nella settimana precedente i decessi erano stati 2.587.
Come nella scorsa settimana cala la pressione sugli ospedali: si registra una diminuzione dei pazienti ricoverati in area medica (-14,9%) e di quelli che si trovano nelle terapie intensive (-18,7%). In area critica si passa da 1.717 del 17 gennaio a 1.119 del 15 febbraio, mentre in area medica l’occupazione scende da 19.913 del 31 gennaio a 15.602 del 15 febbraio. Al 15 febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 23,8% in area medica e dell’11,6% in area critica.
Al 15 febbraio sono ancora 7,1 milioni le persone che in Italia non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2 milioni guarite da Covid da meno di 180 giorni e quindi protette solo temporaneamente. Secondo Gimbe questi dati evidenziano come nonostante i 2 milioni di guariti contribuiscano ad alzare il livello di immunità della popolazione permane un problema di importante entità: il numero di persone senza vaccino è ancora troppo elevato.
E la norma che obbliga gli over 50 alla vaccinazione e ad essere in possesso del Green pass rafforzato per entrare nei luoghi di lavoro al momento sembra non abbia riscosso i risultati sperati. Negli ultimi 7 giorni i nuovi vaccinati tra i soggetti di età uguale o superiore ai 50 anni sono stati 27.103, in calo del 43,8% rispetto alla settimana scorsa.
Analizzando la situazione più in generale si registra un ulteriore calo dei nuovi vaccinati, sia nella fascia 12-19 che in quella 20-49. Le nuove inoculazioni sono state 110.791, in calo del 40,8% rispetto alle 187.037 della settimana precedente. Di questi, il 41,2% è rappresentato dalla fascia 5-11: 45.618, in ulteriore netta flessione rispetto alla settimana precedente (-41,7%).
Nella settimana 9-15 febbraio, ad eccezione della Sardegna, in tutte le Regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -2,3% del Molise al -47,9% della Valle d’Aosta. Scendono da 70 a 14 le Province con incidenza superiore ai 1.000 casi per 100.000 abitanti: Oristano (1.409), Macerata (1.299), Siracusa (1.234), Fermo (1.209), Ascoli Piceno (1.199), Reggio di Calabria (1.176), Bolzano (1.147), Messina (1.115), Lecce (1.108), Sud Sardegna (1.098), Cagliari (1.092), Rieti (1.044), Ancona (1.035) e Ragusa (1.001).
Tutte le Regioni superano la soglia del 15% in area medica, ad eccezione di Basilicata, Campania, Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Umbria e Veneto, tutte vanno oltre la soglia del 10% in area critica. Cala anche la media mobile di ingressi/die a 7 giorni che toccano quota 80 rispetto ai 99 registrati nella settimana scorsa.