Ieri pomeriggio durante il vertice tra gli esperti del ministero della Salute, quelli dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) e dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), i rappresentanti delle Regioni e AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è stata rilevata la volontà da parte di tutti i presenti ad ampliare il range d’età dei soggetti ai quali verrà somministrato il vaccino AstraZeneca fino ai 65 anni, a patto che godano di buona salute.
Dopo l’approvazione del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e AstraZeneca, autorizzato in Italia il 30 gennaio scorso, l’AIFA aveva ritenuto opportuno destinarlo a quei soggetti compresi tra i 18 e i 55 anni. Per questo motivo il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che per procedere concretamente all’ampliamento bisognerà attendere le verifiche sul piano scientifico e sulla base di evidenze da parte dell’Agenzia italiana del farmaco, che decide in autonomia su farmaci e vaccini. Speranza ha inoltre evidenziato che nel caso in cui tale decisione venisse avallata aiuterebbe a velocizzare la campagna vaccinale nel Paese.
Un esempio lampante dei benefici che potrebbe portare questo provvedimento, se approvato, lo si potrebbe notare in regioni come il Piemonte dove dal 15 febbraio per tutto il personale scolastico e universitario, docente e non docente, è possibile manifestare la propria volontà di aderire alla vaccinazione anti Covid-19 tramite il portale www.ilpiemontetivaccina.it.
Per questa campagna vaccinale, nella quale le prime inoculazioni verranno effettuate a partire dal 19 febbraio, verrà utilizzato quello di AstraZeneca che permette il trasporto, la conservazione e la manipolazione del vaccino in condizioni di refrigerazione più gestibili (comprese tra i due e gli otto gradi centigradi) rispetto a quelli di Pfizer e Moderna. Ma in questa prima fase verrà inoculato sono in soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Con l’approvazione da parte dell’AIFA dell’allargamento del range d’età fino ai 65 anni si potrebbe coprire gran parte del personale di questa categoria di lavatori, velocizzando questa prima fase di vaccinazioni e nel contempo riducendo i tempi per le fasi successive.
Intanto domani la Commissione europea presenterà domani una procedura accelerata per l’approvazione di vaccini adattati alle nuove varianti Covid e una spinta alla collaborazione tra i produttori per aumentare le forniture, sia dei vaccini già autorizzati sia di quelli per possibili nuovi ceppi virali, e soprattutto a garantire che le produzioni non subiscano ulteriori interruzioni come già avvenuto nel recente passato.
Tra le notizie più positive sul fronte dei nuovi vaccini la Commissione europea ha colto con entusiasmo la richiesta di approvazione presentata all’Ema da parte di Johnson & Johnson per il suo vaccino anti-Covid. La presidente Ursula von der Leyen ha annunciato su Twitter che una volta concesso il parere scientifico positivo da parte dell’Agenzia europea dei medicinali la Commissione Ue è pronta a concedere l’autorizzazione all’uso del vaccino prodotto dalla multinazionale farmaceutica statunitense all’interno dei Paesi membri dell’Unione.