Finalmente questa settimana arrivano buone notizie dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia: negli ultimi sette giorni scendono i valori relativi all’incidenza dei casi di Covid per 100mila abitanti e dell’indice di trasmissibilità Rt. Nel dettaglio l’incidenza è pari a 1.823 (rispetto al valore di 2011 della scorsa settimana) e l’Rt si abbassa a 0,97 (mentre la scorsa settimana era pari a 1,31).
I valori più alti dell’incidenza di casi di Covid su 100mila abitanti di questa settimana si sono registrati nella Provincia autonoma di Bolzano (dove si raggiunge il valore di 3.258,5 casi per 100mila), seguita dall’Emilia Romagna (2.732,8) e dalle Marche (2.644,9).
In Italia il 17 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 95,8%, con una variabilità regionale tra l’83,3% e il 100%, mentre la Delta era al 4,2% del campione esaminato (range: 0% -16,7%).
In calo anche il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva e in quelli ordinari: questa settimana l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale raggiunge infatti il 16,7% (contro il valore del 17,3% della scorsa settimana). Mentre l’occupazione a livello nazionale dei reparti ordinari raggiunge, invece, il valore del 30,4% (rispetto al 31,6% della settimana precedente).
Il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per Covid nelle terapie intensive si registra questa settimana nella Provincia autonoma di Trento (al 27,8%), nelle Marche (al 27,3%) e in Friuli Venezia Giulia (al 23,4%). I maggiori tassi di occupazione nei reparti ospedalieri ordinari si registrano, invece, in Valle d’Aosta (al 50,3%), in Liguria (al 39,3%), in Sicilia (al 38,1%) e in Calabria (al 38%).
Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (652.401 vs 658.168 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 15% la scorsa settimana). È in diminuzione, invece, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 41%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 44%).
Secondo i dati della Cabina di regia, scendono a sette a quattro le Regioni classificate a rischio Alto; nove Regioni risultano classificate a rischio Moderato (la scorsa settimana erano 11). Tra queste, tre Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Otto Regioni sono classificate a rischio basso. Inoltre secondo gli esperti sono 15 le Regioni e Province autonome che riportano almeno una singola allerta di resilienza, mentre 4 Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.
L’Istituto superiore di sanità ha, però, sottolineato che “diverse Regioni e Province autonome hanno segnalato ritardi nell’inserimento dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati“.
Secondo l’Iss, inoltre, non si arresta la crescita di casi di Covid tra medici, infermieri e altri lavoratori della sanità. Negli ultimi 30 giorni sono stati 54.005 a fronte di 3.982.099 casi complessivi di infezione da Sars-Cov-2 registrati in Italia. I dati aggiornati al 20 gennaio riportavano 3.412.930 casi nella popolazione italiana nei 30 giorni precedenti e, di questi, 47.607 tra gli operatori sanitari. Quelli del 13 gennaio riportavano 2.432.925 casi nel Paese, di cui 34.446 tra lavoratori della Sanità.