Nel lavoro privato dovrebbe rimanere l’obbligo dell’utilizzo della mascherina Ffp2 e il controllo della temperatura all’ingresso. È quanto viene anticipato nella bozza di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro, con particolare attenzione all’attuale situazione epidemiologica e della necessità di conservare misure efficaci per prevenire il rischio di contagio.
Il testo dovrebbe aggiornare e rinnovare i precedenti accordi su invito del ministro del Lavoro e del ministro della Salute, che su questo punto hanno promosso un nuovo confronto tra le Parti sociali. Il nuovo protocollo resterà in vigore fino al 31 ottobre 2022, a patto che il quadro epidemiologico non richiederà di doverlo aggiornare prima.
Nella bozza si spiega che l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti Ffp2 “rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio“, in particolar modo in quei contesti di lavoro caratterizzati da ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro.
I dipendenti che ai controlli in ingresso risultino avere una temperatura superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di lavoro. Chi dovesse avere dei sintomi influenzali dovrà comunicarlo tempestivamente al datore di lavoro. Il lavoratore febbricitante non sarà inviato al pronto soccorso ma dovrà indossare subito la Ffp2 e contattare il proprio medico curante. Queste regole varranno anche per i lavoratori delle imprese che operano in appalto, come manutentori, fornitori, addetti alla pulizia e personale di vigilanza.
“Pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene – si legge nel protocollo – che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia“.
Il datore di lavoro dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Nel caso in cui venga attestata la presenza di un positivo all’interno dei locali aziendali, si dovrà procedere immediatamente alla pulizia e sanificazione, oltre alla loro ventilazione.
È obbligatorio che le persone presenti nel luogo di lavoro adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. Il datore di lavoro dovrà mettere a disposizione “idonei e sufficienti mezzi detergenti per le mani, accessibili a tutti i lavoratori anche grazie a specifici dispenser collocati in punti facilmente accessibili“. Nel testo si raccomanda inoltre la frequente pulizia delle mani, con acqua e sapone.
Per quanto riguarda gli orari di ingresso e di uscita verranno scaglionati “per evitare assembramenti” soprattutto nelle zone comuni come ingressi, mense e spogliatoi. Laddove possibile occorrerà dedicare una porta di entrata e una porta di uscita e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.
L’accesso agli spazi comuni, comprese mense aziendali, aree fumatori e zona spogliatoi, dovrà essere contingentato. Inoltre andrà prevista una ventilazione continua dei locali e un tempo ridotto di sosta all’interno degli stessi. Occorrerà provvedere all’organizzazione degli spazi, la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera.