La fine dell’annus horribilis 2020 e il quasi contemporaneo arrivo dei vaccini anti Covid in Italia e in Europa aveva illuso gran parte degli italiani che la fase più complicata della lotta all’epidemia fosse ormai alle spalle. Purtroppo la diffusione delle varianti e i dati dell’ultimo monitoraggio non sono per nulla incoraggianti.
La realtà è che il virus continua a correre velocemente, motivo per cui il governo è pronto ad approvare nuove misure restrittive che porterà nuovamente a far cambiare il colore di molte Regioni: la mappa del Paese sarà colorata prevalentemente di arancione, in alcuni casi dalla sfumatura scura, e di rosso.
Ieri il ministero della Salute ha diramato i dati sulla diffusione del Covid-19 delle ultime 24 ore: sono stati 20.884 i contagi, con la Lombardia che ha registrato il 30% circa di tutti i nuovi casi giornalieri. Il tasso di positività ha toccato il 5,8%, oltre mezzo punto percentuale in più rispetto a martedì, e i deceduti sono stati 347.
Preoccupa inoltre l’impennata nel numero dei ricoveri sia nei reparti ordinari, che in quelli di terapia intensiva. Non è escluso che se la situazione dovesse continuare a proseguire su questo trend il governo potrebbe vagliare l’ipotesi di un lockdown generalizzato in tutto il Paese, anche se fonti vicine a Palazzo Chigi fanno sapere che al momento questa possibilità sembra molto remota.
A propendere invece verso quest’ultima ipotesi è Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile e attuale consulente della Lombardia, che senza mezzi termini esprime i propri timori e quelli della maggior parte dei governatori:
“A me sembra che tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa”.
Procedendo di colore l’unica Regione che allo stato attuale non rischia alcuna misura restrittiva è la Sardegna, primo ed unico territorio in fascia bianca che vanta una bassa incidenza di diffusione del Covid-19. Anche se il governatore Solinas non intende abbassare la guardia e studia un piano per sottoporre a test rapido tutti coloro i quali si recheranno da lunedì sull’Isola.
Rischiano seriamente di passare dal giallo all’arancione a partire da lunedì 8 marzo Veneto, Calabria e Friuli Venezia Giulia. Proprio in quest’ultimo territorio le province di Udine e Gorizia passeranno in arancione da venerdì per decisione del presidente Massimo Fedriga.
A rischio di passaggio in zona arancione anche Lazio e Puglia, i cui dati di monitoraggio sono sul limite. Sicilia, Calabria, Liguria, e Valle d’Aosta dovrebbero rimanere gialle, mentre Marche, provincia autonoma di Bolzano, Trentino, Umbria e Toscana dovrebbero continuare ad essere arancioni.
Infine in zona rossa potrebbero passare Emilia Romagna, Campania e Abruzzo, che ha già due province, quelle di Pescara e Chieti, in lockdown. Situazione a rischio anche per Lombardia e Piemonte, che potrebbero trasformarsi in zona arancione scuro se non addirittura rosso. Rimangono in rosso Molise e Basilicata.