Sono in totale 31 i medici che hanno perso la vita in questi giorni a causa del Coronavirus, di cui 17 erano medici di famiglia. Lo rende noto la federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).
“Tra ieri e oggi, dei 6 medici morti ben 5 erano di base. Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni sanitarie: gli operatori sanitari vanno protetti e nessuno può sentirsi in pace con la coscienza se continua ad esporre il personale sanitario senza protezioni“, afferma il segretario generale Fimmg Silvestro Scotti.
A Bergamo la situazione non tende a placarsi anche per il personale medico: è di oggi la notizia della scomparsa dottoressa Vincenza Amato, dirigente medico responsabile Igiene e Sanità pubblica del Dipartimento Prevenzione sanitaria.
Mentre all’ospedale San Camillo di Roma si registra la positività di sei medici, lavorano tutti nel reparto di gastroenterologia e sono al momento in buone condizioni di salute. Il reparto, cosi come altri servizi, a causa della contrazione di richieste di prestazioni, è stato riconvertito e i medici non infettati in forze, saranno di supporto agli altri colleghi per gestire i nuovi reparti Covid.
Il dato emerge da una lettera inviata dal sindacato Anaao Assomed al presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in cui viene chiesto un’intervento immediato per garantire l’arrivo della fornitura di strumenti di protezione individuale, come promesso più volte dal governo.
Da Torino arriva la notizia che la famiglia di una ‘vittima professionale’ del Covid- 19 si è rivolta a un avvocato per valutare la possibilità di chiedere un risarcimento attraverso un’azione legale. Gino Arnone, avvocato al quale si è rivolta la famiglia, ha dichiarato: “Lo Stato dia un segnale forte e chiaro: deve indennizzare le famiglie di medici e infermieri deceduti per la loro attività di tutela della salute pubblica. Altrimenti siamo pronti a dare battaglia“.
Ranieri Guerra, direttore vicario dell’Oms, intervenuto alla trasmissione radiofonica ‘Circo Massimo‘ in onda su Radio Capital, interpellato sull’epidemia di Covid-19 in Italia ha affermato: “Il rallentamento delle velocità di crescita è un fattore estremamente positivo, in alcune regioni credo che siamo vicini al punto di caduta della curva stessa, quindi il picco potrebbe essere raggiunto in questa settimana e poi cadere“.
“Credo che questa settimana ed i primi giorni della prossima saranno decisivi perché saranno i momenti in cui i provvedimenti del governo di 15-20 giorni fa dovrebbero trovare effetto, efficacia e impatto, quindi quello che ci si aspetta e di veder cadere la curva in maniera più rapida nel giro di questi 5-6 giorni“, ha aggiunto il funzionario dell’Oms. Per quanto riguarda i tassi di mortalità, “ci aspettiamo di vederli cadere con alcuni giorni di ritardo“, ha concluso.