La brusca accelerazione dei casi di positività da Corovavirus registrati nelle ultime settimane nel Regno Unito preoccupa seriamente il governo britannico che starebbe prendendo in seria considerazione l’ipotesi di un nuovo lockdown.
Sul tema è intervenuto ad un programma della Bbc il ministro della salute Matt Hancock che ha sottolineato come il governo abbia intenzione di mettere in atto tutto il possibile per “garantire la sicurezza delle persone“, specificando che un nuovo lockdown nazionale rappresenterebbe “l’ultima linea di difesa” da adottare nel caso in cui fosse necessario.
“È fondamentale che le persone seguano le regole“, ha precisato Hancock, così da “evitare di dover prendere altre serie misure“, con chiaro riferimento al possibile nuovo ‘lockdown’. Secondo l’esponente del governo britannico la prima linea di difesa che i cittadini sono tenuti a rispettare è “il distanziamento sociale“, la seconda è un’efficace “sistema di tracciamento dei contatti“, mentre l’ultima deve per forza di cose essere “un’azione completa a livello nazionale” ovvero un’azione drastica da parte del governo.
Il ministro della salute è intervenuto proprio nel giorno in cui sono entrati in vigore i blocchi dei locali nel nordest dell’Inghilterra, considerato da molti un un ‘lockdown bis’: la misura restrittiva è partita dalla mezzanotte di oggi, sono coinvolti circa 2 milioni di abitanti che non potranno avere contatti con altri nuclei familiari e dovranno rispettare il coprifuoco fissato per le 22. Le norme riguardano gli abitanti delle aree di Newcastle, Northumberland, North Tyneside, South Tyneside, Gateshead, County Durham e Sunderland
Restrizioni che si aggiungono a quelle già in vigore in altre zone del paese che come sottolinea il quotidiano britannico Guardian riguardano in totale 10 milioni di cittadini, pari a circa il 15% della popolazione complessiva di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
Carlo Saccomando