In una sola settimana i Nas hanno effettuato su tutto il territorio italiano 1.898 ispezioni in ristoranti, pizzerie, fast-food, pub e bar per controllare il rispetto delle misure anti Covid, dalle quali sono state individuate 351 violazioni, equivalente al 18,5% dei locali ispezionati.
Nell’ambito dell’emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha rafforzato i controlli sulle misure di contenimento dei contagi da Coronavirus realizzando, in collaborazione con il Ministero della Salute, uno specifico servizio di controllo sulle strutture di ristorazione. Le ispezioni sono state svolte dai 38 nuclei dei Nas su tutto il territorio nazionale dal 5 all’11 ottobre, soprattutto in locali della movida e in orari serali o notturni.
La segnalazione più diffusa, pari al 43%, è stata il mancato uso delle mascherine. Altre violazioni riguardano la distanza insufficiente fra tavoli (9%), il mancato distanziamento sociale tra le persone (9%), l’assenza di prodotti igienizzanti all’interno o all’ingresso dei locali (8%) e l’omessa attuazione delle corrette e periodiche procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti (3%).
Ulteriori inosservanze (pari al 15%) hanno riguardato altri obblighi previsti sia da normative nazionali che regionali e locali come ad esempio quelle relative alla mancanza di segnaletica orizzontale sui percorsi da seguire, l’omessa registrazione degli avventori e la misurazione della temperatura corporea.
Durante le ispezioni sono state controllate anche le fasi di preparazione, detenzione e vendita di alimenti. Controlli che hanno portato ad effettuare 30 sanzioni penali e 310 amministrative per violazioni alle norme igienico-sanitarie che hanno altresì determinato il sequestro di kg. 4.077 di alimenti irregolari, per un valore di 59.000 euro, e la chiusura o la sospensione dell’attività di 49 locali.
Carlo Saccomando