L’emergenza a Taranto ha portato il premier Giuseppe Conte a proporre al governo, non solo per l’ex Ilva, ma anche per i cittadini e l’ambiente, un “Cantiere Taranto”. Si tratta di studiare un piano strategico con cui rilanciare il territorio, favorire l’occupazione, investire, e riconvertire la situazione ambientale. La lettera del presidente del Consiglio è dunque destinata ai ministri: “In vista del prossimo Consiglio dei ministri di giovedì 14 novembre, ti invito, nell’ambito delle competenze del tuo dicastero, ad elaborare e, ove fossi nella condizione, a presentare proposte, progetti, soluzioni normative o misure specifiche, sui quali avviare, in quella sede, un primo scambio di idee”. La sfida è complessa, ma la politica deve misurarsi con essa, al fine di tutelare, secondo le parole di Conte, il lavoro, la salute, e l’ambiente “senza che la difesa dell’uno possa sacrificare gli altri”. Al momento, ArcelorMittal ha rimandato di qualche ora il deposito dell’atto di recesso, quindi Conte rimane in attesa di capire se si possono aprire nuove trattative con il gruppo franco-indiano. Nel frattempo, il premier ha comunicato una possibile cooperazione con la Germania riguardo l’ex Ilva, per un confronto su soluzioni avanzate, poiché la nazione tedesca gode di una fiorente condizione nel settore siderurgico.
Di seguito il testo della lettera inviata dal presidente Giuseppe Conte ai ministri.
“Gentile ministro, durante la mia recente visita a Taranto, ho potuto constatare come la vicenda dello stabilimento industriale ex Ilva costituisca solo un aspetto, seppure di assoluto rilievo, di una più generale situazione emergenziale in cui versa la città e la sua popolazione. Il rilancio dell’intera area necessita di un approccio globale e di lungo periodo. La politica deve assumersi la responsabilità di misurarsi con una sfida complessa, che coinvolge valori primari di rango costituzionale, quali il lavoro, la salute e l’ambiente, tutti meritevoli della massima tutela, senza che la difesa dell’uno possa sacrificare gli altri. Per questo, reputo necessario aprire un “Cantiere Taranto”, all’interno del quale definire un piano strategico, che offra ristoro alla comunità ferita e che, per il rilancio del territorio, ponga in essere tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l’occupazione e avviare la riconversione ambientale. I processi di ristrutturazione o riconversione del tessuto industriale e delle infrastrutture di una determinata area geografica – come dimostrano alcune esperienze in Italia e in Europa – si portano a compimento solo attraverso politiche coordinate e sinergiche, che coinvolgano tutti gli attori istituzionali – in primis il Governo -, le associazioni di categoria, i comitati locali e tutte le forze produttive del Paese. A tal fine, in vista del prossimo Consiglio dei ministri di giovedì 14 novembre, ti invito, nell’ambito delle competenze del tuo dicastero, ad elaborare e, ove fossi nella condizione, a presentare proposte, progetti, soluzioni normative o misure specifiche, sui quali avviare, in quella sede, un primo scambio di idee. La discussione potrà quindi proseguire all’interno della cabina di regia che ho intenzione di istituire con l’obiettivo di pervenire, con urgenza, a soluzioni eque e sostenibili. Al riguardo, ti anticipo che il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, mi ha comunicato l’intenzione di promuovere un intervento organico per il rilancio dell’Arsenale, mentre il ministro per l’innovazione, Paola Pisano, mi ha rappresentato la volontà di realizzare un progetto di ampio respiro, affinché Taranto possa diventare la prima città italiana interamente digitalizzata. Confidando nella tua collaborazione, ti ringrazio fin d’ora per il contributo che potrai offrire alla definizione di un progetto che considero prioritario per l’azione di governo”.
Simona Cocola