Su un totale di consumi all’anno di oltre 19mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro, ovvero +152 euro rispetto all’anno scorso. È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2022 pubblicata quest’oggi.
Tra le spese del 2022 la quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (4.713 euro) ma il contributo maggiore all’incremento complessivo viene dall’aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima.
Le spese obbligate, attraverso la dimensione dei prezzi dell’energia, sono le più colpite. Raggiungono quasi il 43% sul totale dei consumi, affitti inclusi, un valore mai visto prima. Rispetto a una quota strutturale del 39-40%, lo scarto attualmente registrato è abnorme. Questa differenza può essere attribuita per la metà, circa 1,5 punti percentuali, a elettricità, luce e gas la cui incidenza è salita al 9,7%.
Categorie e gruppi di spesa che costituiscono consumi obbligati e affitti imputati sono costituiti da affitti effettivi e imputati, manutenzione e riparazione dell’abitazione, acqua e altri servizi per l’abitazione, energia elettrica, gas ed altri combustibili, sanità, spese d’esercizio dei mezzi di trasporto esclusi i combustibili, combustibili e lubrificanti, assicurazioni, protezione sociale, servizi finanziari e altri servizi n.a.c. .
Mentre i beni commercializzabili impattano per il 57,1%,così suddivisi: il 38,6% in beni, dei quali il 16,2% sono beni alimentari, e il 18,5% in servizi. In questo senso tra le variazioni con il maggiore impatto spicca la crescita degli acquisti online. Dal periodo pre-pandemico ad oggi gli acquisti di beni sui siti di e-commerce italiani ed esteri sono quasi raddoppiati: si è passati dai quasi 18 miliardi di euro del 2019 ai 34 miliardi del 2022.
Come spiega Confcommercio dal report si evince il desiderio da parte degli italiani di un ritorno alla normalità. Speranza che in questa prima parte dell’anno si è tramutata nell’aumento dei consumi da parte delle famiglie con alcuni comparti in forte recupero, come il turismo e l’area della convivialità e del tempo libero. Ma ci sono settori che ancora stentano, come l’automotive e l’abbigliamento.
Commentando l’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sulle spese obbligate, il presidente Sangalli ha sottolineato che “la crescita a dismisura del costo dell’energia incide pesantemente anche sulle spese obbligate, come quelle per la casa, che toccano livelli record. Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa è necessario che l’Europa metta un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale”.