La Corte costituzionale sta esaminando sette quesiti referendari e ha detto sì ai primi 4 che riguardano la giustizia. Si voterà in primavera
La Corte costituzionale ha ammesso i primi 4 referendum sulla giustizia. Ora i giudici proseguono l’esame di altri 3 quesiti: 2 sulla giustizia e quello sulla cannabis, che sarà l’ultimo ad essere analizzato. Si voterà quindi in primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno. “Vittoria!”, twitta il leader della Lega Matteo Salvini.
I primi 4 quesiti esaminati dalla Consulta e poi ammessi riguardano: la limitazione della custodia cautelare in carcere, l’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità (Cosiddetta legge Severino), la separazione delle funzioni in magistratura e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm. La Corte spiega che “questi quesiti sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario“.
Gli ultimi due quesiti sulla giustizia, che sono ancora all’esame della Consulta, riguardano il voto degli avvocati sulle pagelle dei giudici e infine la responsabilità civile diretta dei magistrati. L’ultimo su cui la Corte si pronuncerà è quello sulla legalizzazione della cannabis. Bocciato invece ieri il referendum sull’eutanasia legale.