A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia del Covid-19, il meeting della resistenza iraniana di quest’anno si è svolto in streaming. Più di 30mila punti di collegamenti diretti e simultanei dall’Iran e 102 paesi del mondo accompagnato da 1000 illustri personalità dai cinque continenti, dall’ Italia senatori, parlamentari e sindaci riuniti ai membri dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK) residenti in Ashraf 3 a Tirana (Albania). La gigantesca videoconferenza senza precedenti, stata ammirata dagli ospiti che l’hanno considerato un vero e proprio capolavoro emozionante nel mondo della tecnologia multimediale.
Presidente del CNRI, Maryam Rajavi, circondata da centinaia di schemi televisivi, nel suo efficace discorso ha affermato gli principali impegni storici e nazionali della Resistenza Iraniana: “Noi, il popolo iraniano, Noi, la Resistenza Iraniana, rovesciamo questo regime e riprendiamo l’Iran. Costruiremo un Iran democratico e libero. Rimarremo fedele a instaurare l’autorità popolare e una Repubblica democratica, laica e non nucleare. Noi, non cerchiamo potere politico a tutti i costi, ma instaurare la libertà e giustizia a qualsiasi prezzo. Il vulcano delle rivolte di novembre (2019) ha dimostrato l’esistenza di una forza e la volontà nei cuori delle città iraniane per il rovesciamento del regime”. La Presidente Maryam Rajavi, nel suo discorso, ha affermato “ finora 72mila decessi dall’ epidemia Coronavirus” e accusando l’incapacità e la politica criminale del regime corrotto.
Fra le numerose autorità collegate il senatore americano, Joseph Lieberman, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, il senatore americano Robert Torricelli. Gli ospiti presenti hanno successivamente preso la parola per sostenere il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI) come l’unica alternativa democratica capace di avviare il processo di democratizzazione della società iraniana. Appoggiando le rivolte dei giovano e nuclei operativi della Resistenza per un cambiamento radicale in Iran.
Yoosef Lesani