Dalla notizia che Torino ospiterà il raduno internazionale di Fridays For Future per cinque giorni il prossimo agosto, all’ultimo libro del meteorologo Andrea Giuliacci, l’emergenza climatica non ha tempo da perdere, verrebbe da dire. “Il clima che non ti aspetti”, Ronca Editore, è quello “dei nubifragi sempre più violenti e numerosi, è quello dei ghiacciai alpini che in appena 50 anni si sono rimpiccioliti di circa un terzo, è quello degli anni più caldi dell’era moderna tutti concentrati nell’ultimo decennio. Ma non solo. Il clima che non ti aspetti è anche quello che favorisce un aumento dei crimini violenti, quello che sta facendo calare la natalità indipendentemente dai fattori sociali ed economici, quello che scatena veri e propri conflitti armati, come accaduto in Siria”, spiega l’autore.
E già, perché questi mutamenti si ripercuotono anche su comportamenti e stili di vita degli esseri umani, oltre che sulla salute, la cultura, e l’economia. E il futuro come si prospetta? Le simulazioni al computer sull’Italia informano che entro fine secolo il Paese potrebbe perdere, a causa dell’avanzata del mare, una fetta di territorio grande più o meno come la Liguria. Allora come difendersi? Giuliacci parte dalla scuola, spiegando in cui si dovrebbe parlare a bambini e ragazzi su come affrontare un fenomeno che nei prossimi anni rappresenterà la più grande minaccia per il Pianeta. Sono necessarie, poi, giuste politiche di mitigazione e adattamento, che riguardano l’emettere meno gas serra (mitigazione), e apportare modifiche sia al territorio sia alle abitudini per contenere i danni provocati da eventi meteo estremi (adattamento).