Il quarto titolo mondiale vinto nelle ultime cinque stagioni, il quinto della carriera, consacra definitivamente Lewis Hamilton nell’Olimpo dei grandi della Formula 1, il ristretto club di quelli che hanno fatto la storia di questo sport: da Manuel Fangio (anche lui a quota cinque) ad Ayrton Senna e Michael Prost, fino a Michael Schumacher, non più così lontano con le sue sette corone iridate.
Il pilota più ‘cool’ del circus – oggi 4/o nel Gp del Messico – ha conservato la Mercedes sul gradino più alto, costringendo i team avversari più ambiziosi – dalla Ferrari alla Red Bull – ad un’altra annata di cocenti delusioni, se si esclude una breve fase del mondiale in cui l’inglese ha avuto qualche passaggio a vuoto, ma più per una calo della vettura che per responsabilità sue. A 33 anni Hamilton, origini anglo-caraibiche, ha ormai superato tutte le insicurezze che, come egli stesso ha raccontato, avevano seguito la vittoria del primo titolo, nel 2008, al volante della McLaren.
Talento innato, con l’esperienza ha affinato le qualità che ne hanno fatto il campione solido e determinato che è oggi: stile di guida aggressivo, ma non sconsiderato, tenacia ed abilità nei sorpassi, velocità fin dai primi turni delle qualifiche. Dodici stagioni ad alto livello – non è mai sceso più giù del quinto posto nella classifica piloti – gli hanno insegnato a lasciarsi scivolare addosso la pressione che circonda la prima guida di un team di Formula 1, specie se quello della Mercedes, marchio che rappresenta dal 2013. Quando indossa il casco ed abbassa la visiera chiude fuori il personaggio un po’ rockstar, a volte all’apparenza quasi leggero per quella passione per i social che lo porta ad aggiornare praticamente in tempo reale i suoi profili social.
Tanti i flirt attribuitigli dopo la fine della storia con la fidanzata ‘storica’, la cantante Nicole Scherzinger. Ma i suoi veri ‘amori’ sono Coco e Roscoe, due bulldog inglesi, inseparabili compagni e star del web al punto da avere un account personale su Instagram con oltre 140 mila follower. E poi la svolta vegana dello scorso anno, l’impegno per la difesa dell’ambiente, il ruolo da ambasciatore dell’Unicef a sostegno dei minori colpiti dalla malnutrizione, i riferimenti culturali, artistici e sportivi che non sempre i fan riescono a cogliere.