Oggi, 21 giugno, oltre che ad essere il primo giorno d’estate è una giornata di triste per gli animalisti e per qualsiasi persona civile dotata di un briciolo di sensibilità, poiché a Yulin, città-prefettura della regione autonoma di Guangxi, nella Repubblica popolare cinese si compie, ormai da 10 anni, un massacro di proporzioni gigantesche denominato “Festival della carne di cane“.
Considerato dagli organizzatori alla stregua di un evento allegro e divertente, è invece uno degli eventi più crudeli al mondo nel quale oltre 10.000 cani vengono destinati al consumo dei partecipanti, molti dei quali catturati per strada o rapiti dalle loro case che, dopo giorni di terrore trascorsi ammassati uno sull’altro in gabbie piccolissime con i musi spesso legati con la corda per evitare che la “merce si sciupi” e infine vengono uccisi. Una vera e propria trucidazione, che avviene nelle maniere più crudeli: bolliti vivi, scuoiati mentre ancora respirano, picchiati a morte per renderne la carne più morbida e per procurar loro scariche di adrenalina che, secondo barbare credenze, servirebbe a potenziare l’energia sessuale di chi la consuma.
Purtroppo il Festival di Yulin non rappresenta l’unico teatro di atrocità nei confronti dei nostri fedeli amici a quattro zampe, ma è la punta dell’iceberg di una tradizione diffusa in molti Paesi dell’estremo oriente, dalle due Coree alle Filippine, dalla Thailandia al Vietnam anche se in alcune di queste nazione ufficialmente sarebbe vietata.
Uno degli aspetti più inquietanti del consumo alimentare di cani e di gatti che molte persone considerano dei veri e propri compagni di vita è l’assordante silenzio dei governi mondiali di tutto il pianeta nei confronti di questa pratica a dir poco “barbara”. Fortunatamente negli ultimi tempi una parte della popolazione cinese si sta ribellando a questo scempio, e sta crescendo la coscienza animalista soprattutto nelle giovani generazioni.
In Italia l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, che da anni si batte per i diritti degli animali, si è fatta promotrice di una proposta di legge per combattere l’usanza di mangiare animali domestici (come avevamo avuto modo di raccontare in un precedente articolo), ed ha fornito il pieno sostegno a livello internazionale alla World Dog Alliance Onlus, che si batte contro il consumo di carne di cane in Asia.
Inoltre Piera Rosati, presidente nazionale LNDC Animal Protection, ha voluto lanciare un appello: “Dopo decine e decine appelli ignorati, che io stessa ho rivolto all’Ambasciatore Li Ruiyu, mi rivolgo ai cittadini italiani e li invito ad inviare, in massa, un’email all’Ambasciatore cinese per chiedere di fermare il massacro di Yulin e vietare il consumo di cani e gatti in Cina. La tradizione non può e non deve essere un pretesto per giustificare la cultura della crudeltà e della morte: tradizione e cultura devono adeguarsi alla crescente sensibilità e consapevolezza che gli animali, tutti, sono esseri senzienti e portatori di diritti, quello alla vita in primis.“
Molto attento ai diritti degli animali anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che in un post su Twitter ieri sera ha denunciato un vergognoso episodio di maltrattamento avvenuto in Italia.
Carlo Saccomando