«I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso.» Queste le affermazioni nette del sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, rilasciate a “The Breakfast Club” su Radio Capital in riferimento al caso dei 14 tesserati positivi nelle fila del Genoa. «Quando c’è un numero di positivi così alto, – ha sottolineato – non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio».
Il sottosegretario ha inoltre voluto specificare che al momento «nessuno sta facendo pressioni su di noi». Il riferimento è chiaramente rivolto alla possibilità che siano le stesse squadre di Serie A e la Figc a spingere per il proseguo “forzato” del campionato. Non è un mistero che quasi tutte le società stiano passando un momento complicato dal punto di vista economico a causa dell’impossibilità, come previsto da protocollo sanitario, di riempire gli stadi.
Sul tema inerente l’aumento del numero di tifosi allo stadio la Zampa ha le idee chiare: «Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso».
Le dichiarazioni del sottosegretario giungono alla vigilia di una decisione importante per il massimo campionato di calcio italiano: oggi alle 15 è in programma il consiglio straordinario di Lega, nel quale verrà analizzata la richiesta del Genoa di rinvio del match contro il Torino previsto sabato alle ore 18. Inoltre si discuterà sull’eventualità di bloccare il campionato per 14 giorni e sulla possibilità di inserire una norma che fissi un numero minimo di calciatori non contagiati presenti in rosa per poter giocare un incontro.
In Serie A, a differenza di altri campionati europei come la Premier, la Liga e la Bundesliga, non è prevista una norma che faccia chiarezza sul requisito minimo, inteso come numero di atleti disponibili, per poter disputare una partita. L’orientamento della Lega e della Federcalcio sembrerebbe essere quello di rispettare la norma Uefa che prevede l’obbligo di scendere in campo per chi ha 13 calciatori disponibili, cioè non contagiati, con almeno un portiere. Regola che se venisse inserita e applicata di fatto costringerebbe i grifoni a giocare tra tre giorni contro i granata. Al netto di altri nuovi contagiati.
Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, non sembra entusiasta della possibilità di disputare la prossima partita in quanto la squadra sarebbe penalizzata dal fatto di non aver potuto effettuare i regolari allenamenti e soprattutto perché sarebbe costretta a schierare in campo e in panchina elementi della Primavera.
Per il vulcanico proprietario rossoblu ci sarebbe oltre il danno anche la beffa visto che a suo parere e quello di tutto lo staff tecnico genoano il match di domenica scorsa contro il Napoli, perso con un tennistico 6-0, è stato fortemente condizionato dalla notizia della positività di Perin e Schöne. Una situazione che ha creato apprensione tra tutti i calciatori, rimasti svegli fino alle 2 di mattina alla vigilia dell’incontro.
Carlo Saccomando