Comprare online e aderire ai servizi telematici è ormai abitudine per oltre il 60% della popolazione italiana. Parole chiave di questo approccio sono risparmio, velocità, praticità, ricchezza dell’offerta. Il nuovo consumatore digitale approfitta spesso di offerte last minute, bonus e promozioni, compara i prezzi, legge recensioni verificate. Il tasso di fedeltà a un brand o a una marca non è mai un dato di fatto, e la volatilità dei clienti è piuttosto elevata, con alte percentuali di migrazione alla concorrenza.
Il marketing innovativo ha iniziato però a sperimentare delle formule, prese in prestito da quello tradizionale, che si fondano sulla “customer retention”, o mantenimento della clientela, con l’obiettivo finale della fidelizzazione.
Oltre alle carte fedeltà e alle raccolte punti, tipiche del commercio tradizionale, sta prendendo piede, non solo come iniziativa statale, il fenomeno del cashback. Letteralmente questo sta ad indicare “denaro indietro”, e consiste in una sorta di rimborso su acquisti ripetuti nel tempo presso un determinato e-commerce. Il rimborso sulle spese effettuate viene restituito in percentuale sulla spesa sostenuta, con tempi e modalità di accredito differenti.
Il cashback, diversamente dalle promo immediate come sconti, bonus, spese di spedizione gratuite, non rappresenta dunque una forma di risparmio tangibile direttamente al momento dell’acquisto. Si tratta di una sorta di “ritorno di investimento”, in quanto l’accredito della percentuale accumulata avviene al raggiungimento di una data soglia di spesa. Questo approccio permette al consumatore di tenere sotto controllo il proprio budget di spesa, soprattutto quando l’adesione ai programmi di cashback passa attraverso l’utilizzo di app dedicate come Satispay, che funzionano come una sorta di portafoglio elettronico.
Altre volte il cashback si sposa ad altre forme promozionali, come i coupon, i deal, i bonus. Talvolta, infatti, gli e-commerce convenzionati propongono il doppio vantaggio dello sconto ottenibile tramite codice al rimborso in percentuale variabile, dall’1 al 5 per cento e oltre. Si tratta di denaro prelevabile e direttamente incassabile sul proprio conto: facendo un esempio, se si spendono 100 euro per acquistare un tot di prodotti di bellezza, si potranno avere indietro fino a 5 euro, oltre allo sconto applicato.
Altre volte il denaro restituito non è invece direttamente disponibile, ma funziona come un rimborso sulle perdite, come nel caso del gioco legale a distanza: l’utilità, in questo campo, è proprio nel controllo della gestione del budget e serve, soprattutto ai meno esperti, per poter usare i bonus casino sapendo di poter ottenere indietro una percentuale sulle eventuali giocate non vincenti.
Un’ulteriore modalità di erogazione del cashback, a seconda del programma, è quello in cui, invece che denaro prelevabile, si accumulano punti o “stelline”, in modo simile a quanto avviene con le tradizionali carte fedeltà. In questo tipo di iniziative, molto comuni nel caso di servizi di utilità come quelli di fornitura energetica (es. Enelpremia), ma anche nella grande distribuzione (es. supermercati e store di elettronica), i punti accumulati a fronte delle spese effettuate possono essere convertiti in sconti sulle bollette oppure sulle future spese.
Impossibile, in questa sede, elencare tutte tipologie, le app, e le piattaforme di cashback disponibili per aderire a questo tipo di iniziativa. Tra le più comuni e utilizzate si segnalano comunque Bestshopping, Satispay, Cashback World, e Cashbackdeals.
Esistono però anche programmi di rimborso dedicati ad alcune categorie merceologiche particolari – dai generi alimentari alla farmacia, dalla ristorazione ai trasporti – rintracciabili facilmente facendo una ricerca online – e magari verificando le recensioni degli utenti iscritti -.
La community degli appassionati del rimborso sulle spese è infatti sempre più nutrita e interattiva. Proprio a questo proposito, esiste uno specifico tipo di cashback che si basa sul concetto di “affiliazione”, sulla scia di quello che una volta era chiamato “presenta un amico”. Se l’utente iscritto fa registrare nuovi utenti e contatti attraverso il proprio codice personale a una data piattaforma, entrambi avranno diritto a benefici come bonus, sconti, punti, etc. Si tratta di un sistema di premio che si utilizza molto nel campo dei servizi, come ad esempio la telefonia o la fornitura energetica.
Dietro questo termine straniero, da poco entrato in uso nelle abitudini dei consumatori digitali italiani, ci sono dunque tutte le leve vincenti del marketing tradizionale perché, di fatto, il risparmio è sempre stato interesse dei consumatori, così come l’ottimizzazione dei guadagni è il fine di ogni azienda, online e offline che sia.