La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati dall’inizio della pandemia ha effettuato 124 voli di Stato a bordo del Falcon 900 dell’Aeronautica a disposizione della seconda carica dello Stato. Da maggio 2020 ad oggi (in 11 mesi) il velivolo del 31° stormo di Ciampino ha effettuato la rotta Roma-Venezia, andata e ritorno, per ben 97 volte.
Lo rende noto un’inchiesta di Repubblica pubblicata quest’oggi che è venuta in possesso del prezioso registro di volo del trireattore bianco in uso alla presidente del Senato. Il documento relativo a tutti i voli di Stato viene reso pubblico solo parzialmente sul sito ufficiale della presidenza del Consiglio: “Tali voli – si legge sul sito – devono essere specificamente autorizzati, soprattutto con riferimento agli impegni internazionali, e resi pubblici sul queste pagine, salvi i casi di segreto per ragioni di Stato“. Mentre sono esclusi dall’elenco pubblico i voli effettuati dal presidente della Repubblica, dal presidente del Consiglio, dal presidente della Corte Costituzionale e dai presidenti di Camera e Senato.
Come scoperto dal quotidiano nella stragrande maggioranza dei casi gli spostamenti sono avvenuti tra Roma e Venezia, che come è facile intuire rappresenta in tragitto lavoro-casa della Casellati, la cui famiglia risiede a Padova. La frequenza è aumentata anche negli ultimi mesi nonostante la ripresa dei voli di linea e la possibilità di viaggiare in sicurezza anche sui treni ad alta velocità. In altri sei occasioni il Falcon 900 si è spostato tra Roma e Alghero, località in cui tra la metà e la fine di agosto l’ex membro del Consiglio superiore della magistratura ha trascorso le vacanze come documentato da alcuni giornali locali che ne hanno dato notizia.
Da Palazzo Madama fanno sapere che prima dell’emergenza Covid la Casellati copriva la tratta Padova-Roma prevalentemente con voli di linea o in treno, e nei mesi appena successivi alla prima diffusione dell’epidemia in Italia, nello specifico da marzo a maggio 2020, è sempre rimasta a Roma. Dal suo staff fanno sapere che il motivo ufficiale per cui avrebbe intensificato l’utilizzo dei voli di Stato sarebbe legato alle sue condizioni di salute: la presidente del Senato non può percorrere lunghi tratti a bordo di un automobile a causa un fastidioso problema alla schiena.
Interpellata da Repubblica sulla vicenda la presidente del Senato non ha voluto commentare la vicenda e rispondere alle domande. Come viene ben specificato nell’articolo-inchiesta viaggiare a bordo del cosiddetto “aereo blu” non rappresenta di per se stesso un reato, ma non è detto che lo si debba utilizzare come un taxi. A maggior ragione perché si tratta di un “taxi volante” molto costoso, che non viene pagato da chi lo utilizza bensì da tutti i cittadini italiani a cui sarebbe interessante chiedere se siano d’accordo con l’utilizzo dello stesso per motivi che esulano quelle che vengono considerate “ragioni di Stato”.
Molto probabilmente gli italiani sarebbero molto più propensi a pagare di tasca propria delle sedute di fisioterapia per risolvere il problema alla schiena della Casellati piuttosto che contribuire, per l’ennesima volta, ad un privilegio della casta.