Universitari di tutto il mondo uniti per il clima, e un appello da parte dell’Onu affinché più università aderiscano al piano, con lo scopo di coinvolgere oltre 10mila istituti di istruzione superiore in questa causa entro la fine del 2019. Nello specifico è accaduto che una rete di università, con oltre 7mila istituzioni in sei continenti, si è impegnata ad attuare un piano contro l’emergenza climatica, che prevede, con la collaborazione degli studenti, i loro edifici e campus “carbonio free” entro il 2030, o al massimo 2050. Da questo progetto ci si attende anche un grande impegno nella ricerca a favore del clima, e nell’inserimento dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nei programmi educativi, per sensibilizzare le comunità.
«I giovani di tutto il mondo ritengono che le scuole, i college, e le università abbiano impiegato troppo tempo per rispondere all’attuale crisi climatica», ha affermato Inger Andersen, direttore esecutivo del programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, sottolineando che non c’è più tempo da perdere. Tra le università aderenti all’iniziativa ci sono: l’Università di Strathmore in Kenya, la Tongji University in Cina, la Kedge Business School in Francia, l’Università di Glasgow nel Regno Unito, la California State University negli Usa, l’Università di Guadalajara in Messico.
«Ciò che insegniamo plasma il futuro – ha detto Andersen -, per questo accogliamo con favore l’impegno delle università a diventare neutrali dal punto di vista climatico entro il 2030, e a intensificare i loro sforzi nei loro campus. I giovani si posizionano sempre più in prima linea nell’invito a un’azione più incisiva per affrontare le sfide climatiche e ambientali: il loro è un prezioso contributo al raggiungimento della sostenibilità ambientale».