Il gip del Tribunale di Foggia ha revocato le misure cautelari, nello specifico l’obbligo di firma e di dimora, nei confronti di Rosalba Livrerio Bisceglia titolare di una delle nove aziende agricole coinvolte nell’inchiesta per caporalato nel Foggiano del 10 dicembre scorso. Lo rende noto l’avvocato difensore della donna, Gianluca Ursitti.
Il caso aveva destato l’interesse dell’opinione pubblica in quanto la 55enne, originaria di Manfredonia, è la moglie del prefetto Michele Di Bari, ex capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale, che ha rassegnato le dimissioni dopo aver appreso dell’inchiesta. L’imprenditrice è tra i 16 soggetti coinvolti, 5 dei quali erano stati arrestati, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Secondo l’accusa, Bisceglia si sarebbe rivolta ad un caporale per reclutare migranti da impiegare nei campi sottopagandoli. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip il legale dell’imprenditrice ha evidenziato come “l’azienda agricola sia totalmente meccanizzata” e che “non vengono praticate colture quali pomodoro e ortaggi che richiedono una notevole manodopera“.
L’unica eccezione è rappresentata dalla coltivazione di un vigneto della superficie di quattro ettari e mezzo. L’avvocato Ursitti ha spiegato che per la raccolta dell’uva “sono state regolarmente assunte 12 persone, impiegate per 6 ore giornaliere e per 8 giornate lavorative, in ragione di un’organizzazione aziendale ed extra aziendale che non consentiva, e non consente tuttora, la raccolta ed il trasporto di più di un camion al giorno“.
È stato specificato che nel 2020, per la raccolta dell’uva, delle 12 persone assunte 6 erano operai italiani e gli altri 6 extracomunitari, e che quest’ultimi era la prima volta che lavoravano presso l’azienda. A favore della tesi difensiva sono state fornite le prove dei pagamenti corrisposti a mezzo bonifico bancario in favore dei singoli lavoratori ad eccezione di uno, poiché non in possesso di Iban. A quest’ultimo è stato emesso un assegno circolare. Infine è stato sottolineato che l’importo degli stipendi corrisponde a quanto stabilito dal contratto di lavoro provinciale e nazionale.