Dopo la sospensione dello statuto e delle cariche, il garante del Movimento dice no a decisioni avventate
Il giorno dopo l’azzeramento dello statuto e delle nomine ai vertici del Movimento 5 stelle da parte del tribunale di Napoli, interviene Beppe Grillo. Con l’ordinanza di ieri “ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021. Le sentenze si rispettano“, scrive su Facebook il garante cinquestelle, di fatto tornato al timone per effetto della decisione dei giudici. La nuova carta deliberata il 3 agosto non ha più valore e torna in auge lo statuto precedente.
Una presa di posizione che suona come un pesante altolà a Giuseppe Conte, che ieri si era affrettato a parlare di “questioni formali” e di “leadership non basata sulle carte bollate”. Per Grillo invece “la situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata“. Insomma, secondo il fondatore del Movimento non si può fare finta di niente, ma serve “un confronto sulla strada da seguire“.
E Grillo sembra allontanare anche una nuova votazione in tempi rapidi, annunciata da Conte e dall’ex reggente Vito Crimi: “In questo momento non si possono prendere decisioni avventate. Nel frattempo invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate“.
Tutto nasce dall’ordinanza del tribunale civile di Napoli pubblicata ieri: i giudici hanno accolto il ricorso presentato da tre attivisti per irregolarità nella votazione online dell’agosto scorso, decretando la sospensione cautelare dello statuto e delle nomine seguenti, compresa quella del presidente Giuseppe Conte.
E gli avversari storici del Movimento vanno all’attacco. Il più caustico è Matteo Renzi: “Il professor Conte – scrive su Twitter il leader di Italia viva – ha scritto lo Statuto dei Cinque Stelle con la stessa chiarezza con cui scriveva i DPCM: il risultato è l’esplosione del Movimento. E questa volta non c’è stato nemmeno bisogno di combatterli: hanno fatto tutto da soli“.