Il tribunale di Arezzo ha assolto Walter De Benedetto, malato di artrite reumatoide dall’età di 16 anni, imputato in un processo perché coltivava cannabis nel giardino di casa insieme ad un amico. La patologia da cui è affetto gli ha provocato seri problemi di salute che lo costringono a rimanere inchiodato a letto nella sua abitazione a Ripa di Olmo, nell’Aretino.
L’uomo, che rischiava fino a sei anni di carcere, ha sempre sostenuto di aver coltivato la sostanza stupefacente e di farne uso dal 2011 al solo scopo terapeutico in quanto pur possedendo una regolare prescrizione medica il Sistema Sanitario Nazionale non riusciva ad assicurargli il quantitativo di terapia necessaria a combattere i lancinanti dolori causati dalla sua patologia.
Questa mattina l’udienza era cominciata senza la presenza di De Benedetto a causa delle precarie condizioni di salute. I legali Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti dopo la storica sentenza hanno dichiarato che il loro assistito è stato assolto perché dichiarato non colpevole dell’accusa di spaccio in quanto “aveva necessità di consumare per uso terapeutico“.
Walter era salito agli onori della cronaca grazie ad un servizio delle Iene e all’interessamento e al supporto dell’associazione Luca Coscioni. Qualche tempo fa aveva lanciato un accorato appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui aveva raccontato la sua malattia e chiedeva la garanzia del diritto alla cura, come previsto dalla Costituzione. La petizione ha raccolto oltre 20.000 firme e ha ottenuto il coinvolgimento di numerosi cittadini, tra cui volti noti dello spettacolo e politici.