90 minuti di colloquio tra Putin e Nehammer a Mosca
Niente photo opportunity né stretta di mano. Solo un duro faccia a faccia di quasi 90 minuti, al quale erano presenti i rispettivi interpreti e nessun altro. Ce ne è abbastanza per dare ragione al cancelliere austriaco Karl Nehammer, che ha definito “incontro non amichevole” il suo colloquio a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin.
Vienna fa sapere che si è trattato di un “colloquio molto duro e diretto“. Nehammer, primo leader occidentale a volare al Cremlino dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, avrebbe chiesto al presidente russo di “far cessare la guerra“, avvertendo che “le sanzioni resteranno in vigore e saranno eventualmente inasprite“. “Parole chiare“, sempre secondo la Cancelleria, avrebbe usato Nehammer anche per definire i crimini guerra commessi a Bucha e in altre città, tanto da evocare un’inchiesta internazionale. Secondo il cancelliere austriaco, da un punto di vista diplomatico Vladimir Putin sembra puntare sul processo di Istanbul, cioè i colloqui in Turchia. Quello è attualmente l’unico formato possibile per un confronto tra russi e ucraini”.
A rendere ancora più difficili i rapporti tra Unione europea e Russia ci ha pensato l’Alto rappresentante per la politica estera europeo. Per Josep Borrell “Le battaglie che vedremo nell’est dell’Ucraina avverrebbero anche con l’embargo al gas e al petrolio russo: ciò che fa la differenza in questo momento sono gli aiuti militari“. Borrell ha definito la guerra in Ucraina un “fallimento” della Russia.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato oggi ad Algeri per incontrare il Presidente della Repubblica algerina democratica e popolare, Abdelmadjid Tebboune. Al centro del colloquio ovviamente l’energia. Il premier ha firmato un accordo che prevede l’arrivo in Italia di alcuni miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas. “Subito dopo l’invasione dell’Ucraina – ha spiegato Draghi – avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre“, perché, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “Il governo italiano intende difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto“.