Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha da poco annunciato l’imminente applicazione di un lockdown diffuso in tutta la Regione. Decisione che ha subito una brusca accelerata dopo l’ultimo bollettino sul numero dei nuovi positivi registrati in Regione nelle ultime 24 ore: 2.280 nuovi casi di Coronavirus su 15800 tamponi, un numero record mai raggiunto prima. La percentuale dei contagi sui tamponi eseguiti sale così dal 12.8% al 14.5%. Va sottolineato che ieri i nuovi casi erano stati 1.541, quasi il 30% in meno.
“I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”, ha affermato il presidente della Campania in diretta Facebook.
De Luca ha anticipato che chiederà al Governo l’attuazione di un lockdown nazionale e ha specificato che in ogni caso “la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”. Il dictat, sia per la Regione che a livello nazionale, è quello di “chiudere tutto” ad eccezione delle attività operanti nel settori industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare e trasporti. Inoltre sarà indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e quella intercomunale.
Secondo il governatore in Campania sarà necessario chiudere tutte le attività, indicativamente per un periodo compreso tra i 30 e i 40 giorni per frenare l’esplosione del contagio. “Procederemo nella direzione della chiusura di tutto, per i dati dei contagi che abbiamo non basta l’ordinanza che entra in vigore oggi.”, ha annunciato il governatore De Luca, che poi ha lanciato un importante monito: “Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia“.
“Non voglio vedere la fila dei camion con le bare”, ha aggiunto, “l’unico obiettivo deve essere salvare la vita delle famiglie, tutto il resto ora non conta nulla”.
La situazione dei posti letto in Campania, secondo il presidente della Campania, è diventata “pesante”. “La programmazione ci consente ancora di reggere – asserisce su Facebook – ma con questi numeri non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto”. “Oggi reggiamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate”, ha aggiunto.
Il numero uno della Regione ha inoltre annunciato la decisione di effettuare i tamponi a tutti i 34mila cittadini di Arzano, comune in provincia di Napoli dichiarato Zona Rossa Covid fino al prossimo 30 ottobre attraverso un’ordinanza regionale entrata in vigore qualche giorno fa.
Carlo Saccomando