Ai domiciliari anche un luogotenente dei carabinieri. Tra le vittime di usura spicca la presenza dell'ex calciatore del Napoli Giuseppe Bruscolotti
Sono undici le ordinanze di custodia cautelare eseguite dal Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti alla Camorra che a Napoli gestivano un giro di usura. Il provvedimento è emesso dal Gip di Napoli, su richiesta della Dia. Oltre al reato di usura gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi comuni da sparo.
Secondo la Procura i reati sono aggravati dalla finalità di favorire il gruppo camorristico Baratto-Volpe, gruppo criminale attivo nel quartiere Fuorigrotta che rientra nella sfera di influenza e controllo della cosiddetta “Alleanza di Secondigliano“.
Tra i destinatari delle misure cautelari spicca anche la presenza di un Sottoufficiale dei carabinieri, nei cui confronti si ipotizza il reato di corruzione per il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nel corso delle indagini sono stati documentati 9 casi di usura, commessi nei confronti di imprenditori costretti a pagare tassi di interesse variabili tra il 25% e il 40%.
Ai domiciliari sono finiti il 63enne Mario Baratto, il luogotenente dei carabinieri Giuseppe Bucolo, Gennaro Scala, Vittoria Trapanese. In carcere, invece, sono finiti Umberto Graziano, Michele Scarca, Alessandro Volpe, Angelo Volpe e Gennaro Volpe. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, infine, per Gaetano Staiaino e Patrizio Straiano.
Tra le vittime di usura c’è anche l’ex calciatore del Napoli Giuseppe Bruscolotti, difensore che per 16 stagioni ha indossato la maglia azzurra e che nella stagione 1986/87, insieme alla leggenda del calcio Diego Armando Maradona, ha fatto parte della squadra che ha vinto il primo storico scudetto della storia partenopea.
