Un team scientifico ha studiato le piogge estreme che nel luglio 2021 hanno ucciso 220 persone, soprattutto in Germania e Belgio.
Il riscaldamento globale causato dall’uomo ha reso le precipitazioni estreme, come quella che ha portato alle catastrofiche inondazioni del 12-15 luglio 2021 in Europa, da 1,2 a 9 volte più probabili, secondo uno studio pubblicato da 39 scienziati del World Weather Attribution, un’organizzazione dedicata allo studio a breve termine dei fenomeni legati al cambiamento climatico.
Gli esperti hanno analizzato in particolare le piogge torrenziali in due regioni gravemente colpite, Ahr ed Erft in Germania, che ha ricevuto 93 mm in un giorno, e la regione della Mosa in Belgio, che ha ricevuto 106 mm in due giorni.
Secondo questo studio, oltre ad essere più frequenti, le precipitazioni massicce sono ora tra il 3 e il 19% più consistenti a causa del riscaldamento globale.
Gli aumenti dei livelli dei fiumi non possono essere presi in considerazione, poiché parte delle centraline di rilevazione sono state distrutte dalle alluvioni. Lo studio si basa sulle precipitazioni storiche su una regione più ampia, tra cui Francia orientale e Belgio, Germania occidentale, Svizzera settentrionale, Lussemburgo e Paesi Bassi.
“Con il clima attuale tutte le regioni dell’Europa occidentale possono aspettarsi piogge torrenziali una volta ogni quattrocento anni. Il che significa che si prevede che diversi eventi comparabili si verificheranno in questo lasso di tempo“, spiegano i ricercatori.
“Queste inondazioni ci mostrano che anche i paesi sviluppati non sono immuni dalle terribili conseguenze meteorologiche del peggioramento del cambiamento climatico”, afferma la climatologa tedesca Friederike Otto, direttore associato dell’Istituto per i cambiamenti climatici dell’Università di Oxford. “Questa è una sfida urgente e globale, dobbiamo affrontarla: i fatti scientifici sono chiari da anni”, aggiunge.
La World Weather Attribution aveva già collegato al riscaldamento globale la cupola di calore in Nord America alla fine di giugno 2021, il gelo in Francia all’inizio di aprile 2021 o l’ondata di caldo in Siberia nel 2020.