• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Bucha, Biden chiede processo per crimini di guerra contro Putin

Botta e risposta tra Washington e Mosca sulla strage di Bucha. L'Ue apre all'embargo sugli idrocarburi, gas escluso

Il presidente americano Joe Biden ha chiesto che Vladimir Putin venga processato per crimini di guerra dopo i fatti di Bucha. Secondo l’inquilino della Casa Bianca “Quello che sta accadendo è un crimine di guerra“, e che “Putin è brutale, quello che è successo a Bucha è orribile“. Biden ha quindi annunciato che Washington sta studiando nuove sanzioni contro Mosca.

Mosca: “Per crimini di guerra gli Usa inizino da Jugoslavia e Iraq”

Non si è fatta attendere la replica della Russia. E’ caustica la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. Investigare sui crimini di guerra? Gli americani “comincino con i bombardamenti sulla Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq“. E ha aggiunto: “Non appena finiscono, possono passare ai bombardamenti nucleari sul Giappone“.

Sindaco di Bucha: “Uccisioni indiscriminate”

Oggi a Bucha si è recato il presidente ucraino Zelensky ad incontrare la popolazione. Il sindaco della cittadina a 37 chilometri da Kiev ha accusato Putin e i vertici russi. I civili “Sono stati uccisi in modo indiscriminato dagli occupanti russi, molti di loro erano anziani. Avevamo l’impressione che i russi avessero la luce verde da Putin. Non hanno potuto conquistare Kiev e così hanno sfogato la loro rabbia su Bucha e i suoi dintorni“.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Di Maio: “Italia non porrà veti al gas russo”

Anche nell’Unione europea si discute sulle nuove sanzioni da attuare dopo il massacro di Bucha, e in particolare sull’embargo contro la Russia sull’importazione di idrocarburi. Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha proposto il blocco anche del gas, salvo poi demandare tutto all’Europa. E anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha aperto. “L’Italia non si tirerà indietro, neanche sulla sanzione al gas russo, in particolare dopo le atrocità di Bucha. L’Italia – ha aggiunto Di Maio a Zagabria rispondendo all’Ansa – non porrà veti su sanzioni al gas russo“. Il ministro degli Esteri, per queste e altre posizioni anti Russia, è stato fatto oggetto di minacce social. A lui il sostegno delle forze politiche e del presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.

L’Ue apre a stop carbone e petrolio, non gas

Un primo riferimento all’allargamento delle sanzioni è arrivato dal presidente francese Macron, che è anche il presidente di turno dell’Unione. Confermato dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, per il quale “nulla è fuori discussione“. Insomma, l’Unione prepara un nuovo pacchetto di sanzioni, tra le quali potrebbe esserci il blocco del petrolio e del carbone russi.

Nessuno stop al gas da Mosca

No invece al blocco del gas. Quel veto che l’Italia dice di non voler mettere, c’è già nei fatti. E sono in particolare Germania e Austria i paesi più contrari a interrompere le forniture di metano. “Al momento non è possibile togliere il gas“, ha candidamente ammesso Berlino, estremamente dipendente dal gas russo, tanto più dopo la chiusura di 3 delle sue 6 centrali nucleari appena 4 mesi fa. “Tutte le sanzioni che colpiscono noi più di quanto colpiscano la Russia non sarebbero giuste“, ha aggiunto Vienna. E anche l’Ungheria ha annunciato che si opporrà ad un eventuale stop al gas.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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