• 25 Novembre 2024
  • POLITICA

Brunetta cintura nera di indifferenza nei confronti degli infermieri

Il ministro per la Pubblica Amministrazione rinvia per l'ennesima volta l'approvazione dell'indennità di servizio. Duro il commento di Nursind: "Le sue dichiarazioni ci hanno umiliato"

È da circa un anno e mezzo che gli infermieri attendono l’indennità di servizio, pari a 950 euro lorde, promessa a più riprese dal Governo e prevista dalla legge di Bilancio 2021. Per l’ennesima volta la misura ha subito una battuta d’arresto certificata dalle dichiarazioni alla Camera di Renato Brunetta.

Il ministro della Pubblica Amministrazione rispondendo in Aula durante il question time a un’interrogazione sulle iniziative per la rapida erogazione dell’indennità di specificità infermieristica ha promesso che “entro pochissime settimane e, comunque, a decorrere dal 1° gennaio” sarà “erogata l’indennità“. Per quanto concerne i nuovi contratti “sanità” e degli enti locali verranno chiusi immediatamente dopo quelli dell’area nazionale dei settori centrali, che verranno affrontati la prossima settimana.

Gli infermieri e la questione contratto: da ‘Eroi’ del Covid a problema da risolvere

Dichiarazioni hanno mandato su tutte le furie Nursind, il maggiore sindacato per le professioni infermieristiche, che ha attaccato l’operato del titolare di Palazzo Vidoni: “Caro Ministro noi il nostro dovere lo abbiamo fatto. – afferma Donato Cosi, segretario Nursind Lombardia – Non abbiamo battuto ciglio quando c’è stato da combattere. Siamo stati definiti eroi, ci volevano persino assegnare il premio Nobel, ci avete osannato: ma noi delle parole siamo stanchi. Ci sentiamo davvero umiliati dalle sue dichiarazioni che sa, meglio di noi, essere campate in aria”.

Secondo il sindacato è “pura fantascienza” che dal 1° gennaio 2022, ovvero tra due settimane, vengano erogate le indennità di servizio. Questo perché l’indennità è collegata direttamente al rinnovo del contratto: la prassi prevede che tra la firma del rinnovo e l’erogazione in busta paga di questo riconoscimento debbano passare minimo quattro mesi.

Ministro Brunetta adesso basta: ci sentiamo davvero presi in giro. – prosegue Cosi – Se dovessimo attendere i tempi della Pubblica Amministrazione dovremmo incrociare le braccia. Ma, ancora in emergenza sanitaria, sarebbe un danno per i malati, che non hanno colpe in quella che è esclusivamente una faccenda politica”. Il segretario lombardo ha ricordato inoltre il grande sforzo al quale la categoria degli infermieri è stata sottoposta da quasi due anni, pagando anche con la vita la lotta in prima linea contro il Covid.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (Facebook)
Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (Facebook)

Ministro Brunetta ci sei o ci fai?

Sulla questione è intervenuto anche il segretario nazionale del Nursind Andrea Bottega, secondo il quale un politico dell’esperienza di Brunetta non può non conoscere le tempistiche dell’erogazione dell’indennità e pone una domanda provocatoria: “Ci fa o ci è?”.

E in merito alle precisazioni del titolare del dicastero di Palazzo Vidoni afferma: “Il ministro, che parla di ‘interpretazioni sconcertanti’ e ‘attacchi pretestuosi’, dovrebbe sapere che ciò che viene definito al tavolo contrattuale è solo un’ipotesi di accordo. Tale ipotesi, infatti, poi deve essere vagliata da diversi organi di controllo, ragion per cui occorrono almeno quattro mesi per ricevere in busta paga gli aumenti definiti nel contratto“.

infermieri

Nursind: “Non vogliamo un firmare contratto qualsiasi, ma un buon contratto”

Il segretario nazionale evidenzia come il Nursind avesse collaborato con il Governo sin dalle prime riunioni e che aveva addirittura avanzato una proposta di coda contrattuale per snellire e velocizzare l’iter burocratico. Disponibilità che è servita a poco. “La verità – prosegue Bottega – è che adesso Brunetta ha fretta di chiudere la partita come se si trattasse di un incontro del suo amato judo, ma noi vogliamo firmare un buon contratto e non qualsiasi contratto“.

E per rimanere nell’argomento arti marziali ieri a Brunetta è stata consegnata la cintura nera 1° dan di judo, una sorta di riconoscimento ‘ad Honorem‘ per una passione che dice di coltivare sin da bambino. In questa disciplina il rispetto è uno dei primi principi che vengono insegnati, motivo per il quale dovrebbe mostrarlo anche nei confronti degli infermieri: “angeli” ma nello stesso tempo “guerrieri” del Covid.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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