LONDRA. Clamoroso, anzi epico, ma non sorprendente, quello che è successo questa sera alla Camera dei Comuni britannica. L’accordo sul divorzio dall’Unione Europea, raggiunto dopo lunghe e laboriose trattative, a novembre dalla premier Tory, Theresa May, con Bruxelles, è stato bocciato con 432 voti contrari e solamente 202 favorevoli. La ratifica è stata negata con uno scarto di 239 voti, una cifra molto evidente, che rappresenta una clamorosa e pesante sconfitta per il governo della May, che ha puntato la sua leadership politica proprio sulla possibilità di condurre in porto l’esito del famoso referendum di due estati fa che decretò la Brexit.
Infatti le ripercussioni politiche sulla bocciatura del piano May sono subito emerse, con il leader laburista Jeremy Corbyn che ha presentato una mozione di sfiducia al governo Tory, che sarà discussa mercoledi 16 gennaio. Corbyn ha parlato di “sconfitta devastante”, ha accusato la premier d’essersi negata al dialogo con l’opposizione per scongiurare un “no deal” e di aver privilegiato gli interessi del Partito Conservatore su quelli del Paese. Ha infine auspicato che la Camera dia domani il suo “verdetto sull’incompetenza di questo governo”.
Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker
Intanto ci sono subito le reazioni dell’Europa. Il primo a commentare è il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk che chiede “Se un accordo è impossibile, e nessuno vuole un no deal, allora chi avrà alla fine il coraggio di dire qual è l’unica soluzione positiva?”
Quindi vi è l’atteso intervento del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. “Il rischio di un’uscita disordinata è aumentata con il voto di stasera. Mentre non vogliamo che accada, la Commissione proseguirà il suo lavoro per assicurare che l’Ue sia pienamente preparata. Chiedo al Regno Unito di chiarire le sue intenzioni il prima possibile. Ci siamo quasi”.