Boris Johnson rivendica il controverso progetto di legge sul dopo Brexit che rimette in discussioni alcuni impegni contenuti nell’Accordo di Recesso sottoscritto con l’Ue. È un testo che mira “a garantire l’integrità politica ed economica del Regno Unito, da cui tanti posti di lavoro e tante vite dipendono“, ha affermato il premier presentandolo ai Comuni e invitando i deputati a votarlo, a dispetto del no annunciato anche da esponenti Tory di spicco.
Nelle sue parole si tratta di preservare la libera circolazione interna al Paese e in particolare “l’Irlanda del Nord come parte integrante” del Regno, ribadendo al contempo “l’obiettivo cruciale di tutelare l’Accordo di Pace del Venerdì Santo” che prevede una frontiera esterna senza barriere fra Irlanda del Nord e Irlanda.
Primo scoglio superato alla Camera dei Comuni britannica per il contestatissimo progetto di legge del governo di Boris Johnson che mira a rimettere in discussione attraverso una norma nazionale (Internal Market Bill) alcuni degli impegni presi per il dopo Brexit nell’Accordo di Recesso firmato con l’Ue, in particolare sullo status commerciale e doganale dell’Irlanda del Nord, e che ha scatenato l’ira di Bruxelles.
La seconda lettura del provvedimento – voto introduttivo in aula – è passata con 340 sì e 263 no. Ma con una maggioranza azzoppata da varie astensioni che lascia intuire una partita forse ancora aperta nelle prossime tappe dell’iter.