I due presunti autori dell'attentato dinamitardo erano simpatizzanti dei Movimenti Spontanei Popolari". L'azione era volta a manifestare dissenso contro le restrizioni anti-Covid imposte dal governo Conte.
All’alba di questa mattina carabinieri del Ros e i militari del comando provinciale di Avellino hanno arrestato i due presunti autori dell’attentato dinamitardo che provoco ingenti danni in un centro per l’impiego di Avellino il 30 maggio 2020. Secondo gli investigatore i due no mask sarebbero simpatizzanti dei “Movimenti Spontanei Popolari” e avrebbero progettato, costruito e fatto esplodere l’ordigno allo scopo di manifestare contro le misure restrittive anti-contagio imposte dal governo Conte.
Si tratta di Ubaldo Pelosi, 51 anni, e Carmine Bassetti, 48 anni, il primo è l’ingegnere che fece detonare l’ordigno mentre il secondo è il conducente del mezzo che venne utilizzato durante l’attentato. Nei confronti di entrambi vengono contestati reati particolarmente gravi: oltre all’aggravante per i reati commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, gli inquirenti li ritengono responsabili di un atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, e della fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi.
I due aderirono all’iniziativa dei “Movimenti Spontanei Popolari”, finalizzata a denunciare il presidente del Consiglio, all’epoca Giuseppe Conte, per “attentato contro la costituzione dello Stato, abuso d’ufficio e violenza privata” in relazione alle restrizioni introdotte dal governo per arginare la pandemia. Entrambi infatti presentarono un esposto ai carabinieri di Avellino. Oltre all’ordigno piazzato al Centro per l’impiego, e una perquisizione delle forze dell’ordine nelle loro case, stavano pianificando un’altra azione dimostrativa che però non è mai stata portata a termine.