I dati sono presentati da Arera in audizione al Senato, che sottolinea come al momento sia impossibile fare previsioni certe sulle quotazioni future di luce e gas a causa della "grande volatilità" che caratterizza l'attuale periodo storico
Nonostante gli interventi straordinari messi in campo dal Governo nel primo trimestre 2022 si è registrato un incremento del 131% di energia elettrica e del 94% del gas naturale. È quanto rivela l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ) in audizione al Senato.
Nel dettaglio le spese dell’energia elettrica sono passate da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, mentre quelle del gas sono incrementate da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubi. In entrambi i casi il prezzo è da considerarsi compreso di tasse. Inoltre c’è un altro dato preoccupante mostrato da Arera: l’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia registrata nel 2021, +500% per il gas e +400% per l’energia elettrica, si è riflessa sui prezzi a partire dalla seconda metà dell’anno scorso.
Secondo Arera al momento è impossibile fare delle previsioni affidabili sull’andamento dei prezzi, sia in positivo che in negativo, a causa della “forte volatilità” delle quotazioni che caratterizza questo periodo storico. In questo senso è particolarmente significativo il confronto tra i costi rilevati nei primi giorni del nuovo anno e quelli odierni (a metà febbraio).
Ad inizio 2022 si era registrato un calo delle quotazioni con il gas naturale intorno ai 65 €/MWh e l’energia elettrica a 170 €/MWh (valori medi anno 2022), mentre negli ultimi giorni si riposizionati intorno agli 80 €/MWh per il gas naturale e i 200 €/MWh per l’energia elettrica.
“Spingendosi ancora oltre – conclude Arera – le quotazioni attuali del gas naturale per il 2023 e 2024 vedono rispettivamente una discesa a valori intorno a 55 €/MWh nel 2023 e 39 €/MWh nel 2024. Analogamente, per l’energia elettrica è previsto un rientro verso i 150 €/MWh nel 2023 e i 113 €/MWh nel 2024.”