Le nuove accuse del presidente americano a Vladimir Putin non piacciono agli alleati europei
Il presidente americano Joe Biden torna a usare la parola genocidio riferendosi alle stragi di civili in Ucraina. E lo fa parlando di inflazione in Iowa. “Il budget familiare, la capacità di riempire il serbatoio, niente di tutto ciò dovrebbe dipendere dal fatto che un dittatore dichiari guerra e commetta un genocidio a mezzo mondo di distanza“, le parole dell’inquilino della Casa bianca. Che poi, più tardi, ribadisce il concetto: “Sì, ho parlato di genocidio perché è sempre più chiaro che Putin sta cercando di cancellare l’idea di essere ucraini“. Biden poi conclude: “Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me“.
Parole che hanno lasciato perplessi gli alleati europei, come era già accaduto in occasione della visita del presidente Usa in Polonia, quando Biden, deviando dal discorso ufficiale, aggiunse una frase sulla permanenza di Putin al potere. Una “gaffe” che non piacque in particolare al presidente francese Emmanuel Macron. Che oggi è tornato a frenare Biden, spiegando che gli insulti a Putin non aiutano. “Quello che sta succedendo è di una brutalità senza precedenti – avverte Macron in una intervista a France 2 – ma allo stesso tempo guardo ai fatti e voglio cercare il più possibile di continuare a essere in grado di fermare questa guerra e ricostruire la pace, quindi non sono sicuro che l’escalation delle parole serva alla causa“.
Anche la Cina da sapere di non gradire le affermazioni di Biden. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian infatti invita tutti a “mantenere la calma e la moderazione“. “Qualsiasi sforzo della comunità internazionale – aggiunge – dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente gli scenari“.
Dal canto suo il presidente russo ostenta tranquillità sul fronte economico. Secondo Putin il rifiuto di alcuni Paesi occidentali a cooperare con la Russia, “incluso nella sfera energetica, ha già colpito gli europei e gli Usa” che si trovano a fronteggiare l’aumento dell’inflazione. “La Russia – afferma ancora lo “zar” – può aumentare i i consumi interni di petrolio, gas e carbone, aumentare la raffinazione e trovare mercati esteri alternativi per le sue risorse“.
E aumenta la tensione anche tra Russia e Finlandia. Helsinki accelera per il suo ingresso nella Nato e la risposta di Mosca non si è fatta attendere. A Vyyborg, città vicino al confine finlandese, sono stati infatti avvistati mezzi militari russi. Proprio oggi infatti inizia la discussione nel paese sulla possibilità di aderire all’Alleanza atlantica già nei prossimi mesi. Un percorso analogo sta facendo la Svezia. La Nato ha già fatto sapere che i due paesi sarebbero ben accetti. E la premier finlandese, che si trova proprio a Stoccolma, non nasconde di temere di fare la fine dell’Ucraina. “La Russia – spiega Sanna Marin – è il nostro vicino. Abbiamo un lungo confine con loro e vediamo come si comportano in Ucraina adesso. È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo“.